giovedì 18 agosto 2016

Morgana (parte terza)


Quando andavo a casa della nonna, vicino al suo orto, c’era uno stagno con dei pesci che mi piaceva tanto, ma la nonna mi diceva: “C’è la Borda, c’è la Borda che ti mangia”, perché non voleva che mi ci avvicinassi, e io stupidina, è anche vero che avevo solo sei anni, le credevo. Le borde, le streghe non esistono le fate sì, e adesso vi spiego chi sono. Io me ne intendo di fate, mia madre mi ha chiamato Morgana perché era un’appassionata lettrice di tutti i romanzi sulle storie di Artù e i Cavalieri della Tavola rotonda e tutte le sere come favola mi narrava delle loro gesta e di Morgana il cui nome significa “mare splendente”, la fata che incantava coi miraggi.    Sorella e amante di Artù, unica allieva femminile di Merlino e per questo a volte viene definita cattiva, l’invidia esisteva anche un tempo e non solo oggi. Questa è la favola, ciò che è rimasto nell’immaginario popolare, la realtà è che fra il popolo dei celti c’erano i druidi, grandi sapienti, guaritori e conoscitori della natura, il loro addestramento durava più di vent’anni, e le  druidesse, al loro pari anche se donne. le druidesse venivano chiamate anche fate. Appurato che a Longana esisteva una  druidessa, il motivo per cui Sant’Apollinare veniva a Longana poteva essere quello di incontrare un’intelligenza e conoscenza pari alla sua, perche Apollinare era quasi certamente un  druido. Apollinare veniva dalla Siria, dove esisteva una scuola pitagorica, sembra che i druidi fossero filosofi pitagorici, oltre che giudici, teologi, medici e profeti. Si nutrivano solo di vegetali, formaggio e pane e si vestivano di bianco.  Professavano il bene, il culto della religione e il fuggire le azioni malvagie. Molto probabilmente gli evangelizzatori del cristianesimo furono druidi convertiti. Ma c’è di più, il nome Apollinare significa sacro ad Apollo, e può essere sia femminile che maschile. Nel santuario di Apollo a Delfi, vi era una profetessa che dava i vaticini, perché sembra che anticamente il santuario avesse una sua antichissima religione, legata al culto della Dea Madre. Le sacerdotesse della grande Dea Madre a Eleusi erano chiamate “api”. I greci antichi ritenevano che le api nascessero spontaneamente da cadaveri di animali, e che perciò simboleggiassero la resurrezione e la rinascita. Si riteneva che possedessero virtù profetiche, per questo se ne osservava il volo per divinizzare e determinare il futuro. Il mantello di Apollinare nella chiesa di Sant’Apollinare in Classe è adorno di 207 api.

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