venerdì 21 aprile 2017

Storia di animali 27



Io non faccio differenze fra civette, gufi e allocchi, mi paiono quasi uguali e mi piacciono tutti anche se non li ho mai visti dal vero. La spiegazione che va per la maggiore sul web è che le civette sono piccole e i gufi sono grandi, ma se la civetta nana misura appena 16-17centimetri,  la civetta delle nevi  misura ben 59-65  centimetri. La civetta è più facile incontrarla di notte che di giorno, ma essa vola anche durante le ore diurne. E’ facile osservarla al tramonto, appollaiata sui fili del telefono o su alti pali, mentre scruta il terreno in cerca di prede. L’assiolo, più noto come Chiù. E’ simile alla civetta, ed quindi facile confonderlo con questa. Il suo tratto distintivo è il lamentoso e ripetitivo canto “Chiù… Chiù… Chiù…” che può proseguire per ore. Da noi in Romagna si dice “che sei come  un ciù”, che vuol dire che sei un incantato, un inciciuito, ovvero uno stupido con la testa dura, un ciù, è un maschio che ha perso la testa  per una femmina. Un proverbio romagnolo recita: “La nota dla Pasqueta è scor è ciù e la zveta”, la Romagna è stata una terra maschilista, col padre e poi il marito padrone, l’aforisma svela che la civetta/femmina è pari al ciù/maschio e che possono parlare solo la sera dell’Epifania in quanto quella notte, secondo la leggenda, parlano gli animali. L’allocco è grande quasi quanto il gufo, con un’apertura alare fino a un metro. Vive nei boschi, ma a volte si adatta anche ad ambienti urbani. Il gufo comune  si adatta a molteplici ambienti e può quindi essere osservato ovunque. Gli occhi del gufo hanno una bellissima iride arancione. E infine il barbagianni riconoscibile dal bianco disco facciale a forma di cuore. Questo rapace notturno è piuttosto difficile da incontrare, in Romagna il termine barbagianni è molto dispregiativo ancora di più del ciù… il barbagianni è sempre stupido anche quando non è innamorato.   

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