domenica 16 aprile 2017

VIAGGIO IN FRANCIA XXII



Sulla strada del ritorno ci fermiamo a Nimes, famosa per le testimonianze romane, un coccodrillo incatenato ad una palma, è il simbolo della città, ricorda che essa fu fondata dai legionari romani di ritorno dalle vittorie nelle campagne d’Egitto, Nimes è considerata la Roma di Francia vi si trovano testimonianze come: l’Arena, la Maison Carrée e la Tour Magne. Nell’Arena ben tenuta e in pieno centro, oggi vengono ospitate  manifestazioni sportive, congressi, e soprattutto, le corride di cui la popolazione è da secoli appassionata. La Maison Carrée  è il tempio dell’antichità meglio conservato al mondo, sembra una bomboniera, nonostante sia un caldo afoso bestiale, truppe di turisti con le guide si muovono come soldatini frettolosi lungo l’asse anfiteatro e tempio. Il nome, Maison Carrée, in francese, significa “casa quadrata” ed è costruita ispirandosi al tempio di Marte Ultore di Roma. Proprio di fronte al Tempio vi è ubicato il Carré d'Art, un edificio costruito dall’architetto britannico Norman Foster, inaugurato nel maggio 1993, lo trovo molto bello, è costruito in vetro, acciaio e cemento. L'edificio è adibito a museo d’arte contemporanea, esponeva l’artista Ugo Rondinone, famoso per i suoi pagliacci/spaventapasseri, la coincidenza mi ha colpito perché il mio ultimo romanzo si intitola: “Lo spaventapasseri”. La Tour Magne   raggiunge l’altezza di 32 metri, per arrivarci si attraversano i magnifici Giardini della Fontana, costruiti nel 1700 tra il Tempio di Diana e la Torre. Furono i primi giardini pubblici d’Europa, tutto il centro è ornato con canali d’acqua decorati con statue e opere d’arte che culminano con gli splendidi Giardini. Dopo aver visto le cose “speciali” di Nimes, abbiamo girovagato per il centro storico, la Piazza delle Erbe, con la facciata della Cattedrale, e i tanti veramente tanti tavolini all’aperto, dove nonostante le tre pomeridiane e un caldo feroce centinaia di persone mangiavano, il Brandade, un piatto di merluzzo sbriciolato nel latte, cozze con patate fritte e quintali di carne di toro, qui sembra quasi di essere in Spagna. Vi era un’aria lenta e rilassata, scandita dai grandi caseggiati dai balconcini e le finestre decorate, e dai numerosi negozi di rigattieri, di antiquariato e prodotti tipici, tra cui quelli che vendevano stoccafissi e baccalà in quantità. Sì proprio un’atmosfera rilassata alla spagnola, non per niente vi è pure una fontana decorata con una grande cicala e altro simbolo di Nimes è l’ancora, il cui significato è legato al mare ma anche alla barriera, ciò che è capace di fermare qualcosa, l’ancora si può leggere simbolicamente con l’ossimoro: “affrettati con calma”, mi sembra che calzi bene con Nimes. Si parte, si torna a casa, pochi chilometri e Nimes ci saluta con un’opera architettonica straordinaria: il Pont du Gard, il ponte a doppia arcata costruito dai romani.
  
L'edificio è strutturato su nove piani, di cui cinque sono interrati. L'architettura riprende la stessa serialità del tempio classico che gli è di fronte, attraverso la creazione di un pronao e l'utilizzo di linee rette. In contrasto con la classicità della pianta, l'edificio è costruito con materiali moderni, e ha una copertura leggera che permette alla luce di riversarsi all'interno dell'edificio. La Torre  ha laragguardevole altezza di 32 metri. Per arrivare alla Tour Magne si attraversano i magnifici Giardini della Fontana, costruiti nel 1700 tra il Tempio di Diana e la Torre. Furono i primi giardini pubblici d’Europa ed oggi offrono un bel riparo, soprattutto durante le caldissime estati provenzali. Tutta la città è percorsa da fontane, corsi d’acqua, opere artistiche e statue che culminano coi Giardini.   Merita un giro anche il centro storico, tipico di una cittadina della Francia del Sud: piazzette, fontane, tavolini dei bar all’aperto, botteghe di artisti e artigiani. Ma la Spagna è molto vicina e la si incontra nell’atmosfera e, soprattutto, nella cucina. Provenzale, spagnola e romana, così quindi, potremmo sintetizzare Nîmes.  Una curiosità: vi siete mai chiesti da dove arriva la definizione di Denim associata ai jeans di tutto il mondo? Significa de-Nîmes, cioè che arriva da Nîmes si riferisce ad un tessuto che fin dal Medioevo le industrie locali hanno esportato in tutto il mondo. A Nimes c’è una grande tradizione tessile, quindi se volete fare o farvi un regalo, troverete tovaglie e scialli in quantità.

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