Sulla strada del ritorno ci fermiamo a Nimes, famosa per le
testimonianze romane, un coccodrillo incatenato ad una palma, è il simbolo
della città, ricorda che essa fu fondata dai legionari romani di ritorno dalle
vittorie nelle campagne d’Egitto, Nimes è considerata la Roma di Francia vi si
trovano testimonianze come: l’Arena, la Maison Carrée e la Tour Magne.
Nell’Arena ben tenuta e in pieno centro, oggi vengono ospitate manifestazioni sportive, congressi, e
soprattutto, le corride di cui la popolazione è da secoli appassionata. La
Maison Carrée è il tempio dell’antichità
meglio conservato al mondo, sembra una bomboniera, nonostante sia un caldo
afoso bestiale, truppe di turisti con le guide si muovono come soldatini
frettolosi lungo l’asse anfiteatro e tempio. Il nome, Maison Carrée, in
francese, significa “casa quadrata” ed è costruita ispirandosi al tempio di
Marte Ultore di Roma. Proprio di fronte al Tempio vi è ubicato il Carré d'Art,
un edificio costruito dall’architetto britannico Norman Foster, inaugurato nel
maggio 1993, lo trovo molto bello, è costruito in vetro, acciaio e cemento. L'edificio
è adibito a museo d’arte contemporanea, esponeva l’artista Ugo Rondinone,
famoso per i suoi pagliacci/spaventapasseri, la coincidenza mi ha colpito
perché il mio ultimo romanzo si intitola: “Lo spaventapasseri”. La Tour Magne raggiunge l’altezza di 32 metri, per
arrivarci si attraversano i magnifici Giardini della Fontana, costruiti nel
1700 tra il Tempio di Diana e la Torre. Furono i primi giardini pubblici
d’Europa, tutto il centro è ornato con canali d’acqua decorati con statue e
opere d’arte che culminano con gli splendidi Giardini. Dopo aver visto le cose
“speciali” di Nimes, abbiamo girovagato per il centro storico, la Piazza delle
Erbe, con la facciata della Cattedrale, e i tanti veramente tanti tavolini
all’aperto, dove nonostante le tre pomeridiane e un caldo feroce centinaia di
persone mangiavano, il Brandade, un piatto di merluzzo sbriciolato nel latte, cozze
con patate fritte e quintali di carne di toro, qui sembra quasi di essere in
Spagna. Vi era un’aria lenta e rilassata, scandita dai grandi caseggiati dai
balconcini e le finestre decorate, e dai numerosi negozi di rigattieri, di
antiquariato e prodotti tipici, tra cui quelli che vendevano stoccafissi e
baccalà in quantità. Sì proprio un’atmosfera rilassata alla spagnola, non per
niente vi è pure una fontana decorata con una grande cicala e altro simbolo di
Nimes è l’ancora, il cui significato è legato al mare ma anche alla barriera,
ciò che è capace di fermare qualcosa, l’ancora si può leggere simbolicamente
con l’ossimoro: “affrettati con calma”, mi sembra che calzi bene con Nimes. Si
parte, si torna a casa, pochi chilometri e Nimes ci saluta con un’opera
architettonica straordinaria: il Pont du Gard, il ponte a doppia arcata
costruito dai romani.
domenica 16 aprile 2017
VIAGGIO IN FRANCIA XXII
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