giovedì 11 maggio 2017

MARLA (quarta puntata)

In quel teatro dell’assurdo dove si trovava, Marla iniziò a lasciar perdere il suo riserbo, la sua dignità, forse i suoi neuroni a specchio mutuavano i comportamenti delle infermiere e delle dottoresse, che a colpi di minigonne e calze a rete civettavano coi degenti. Iniziò a civettare pure lei, in gara con le infermiere e le dottoresse, in realtà era ben consapevole di ciò che faceva, in quanto non prendeva i farmaci, voleva solo vedere fino a che punto sarebbe giunta questa crudele e assurda pantomina, perché non poteva essere realtà questa, non poteva proprio. I suoi filarini, ne aveva collezionato ben tre, inizialmente le fecero proposte di sesso, poi si innamorarono un poco di lei. Marla capì che non era un gioco, quando un compagno le disse che si era già fatto, la paziente della camera dopo la sua, e stava tentando ora con la dottoressa bionda, secondo lui già pronta a cadere come una pera cotta; in più quel via vai di uomini in slip, che la mattina arrivavano nella sua camera, forse per sbaglio, perché non c’era porta o forse intenzionalmente, l’avevano esausta. Nel bel mezzo di questo casino o porcilaia, come lo chiamava Marla, un tonfo, una bomba, Xia, un paziente, di cui Marla, si stava prendendo cura come un figlio, diede un calcio tremendo alla porta, spaccandola tutta. Marla cambiò quindi strategia, e decise che se il personale medico e paramedico erano dei pazzoidi, le regole le avrebbe date lei.

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