sabato 6 maggio 2017

MARLA (terza puntata)

 
Marla invece trovava che dal medico all’inserviente fossero dei pazzi da legare. Qui le regole non esistevano, ti sequestravano l’accendino, ma tutti ce l’avevano, anche lei. Ti toglievano l’accendino e ti lasciavano le biro, le Bic, che un tempo erano le armi degli 007, in quanto infilavano la punta, con un bic, in un occhio uccidendoti all’istante, boh! C’era una specie di ballatoio, contornato da sbarre metalliche, con accanto la porta da cui si poteva uscire tranquillamente, e Marla infatti aveva tentato di scappare, c’era pure riuscita, aveva raggiunto il manto stradale, quindi era arrivata sul territorio comunale, dovevano chiamare i carabinieri o i vigili, invece la presero sotto alle ascelle, con i piedi che strisciavano sul cemento e la ricondussero dentro, mentre lei urlava come un’ossessa, disperata e spaventata. Aveva fatto quattro denunce ai carabinieri, tramite il suo telefonino, alla fine aveva capito che l’Arma non poteva fare niente per lei, lei era in balia dei medici/pazzi, lei era diventata un pagliaccio, un niente, un nessuno, non esisteva più. La speranza la stava lasciando, e nel famoso ballatoio dove si usciva a fumare, non solo sigarette ma anche marijuana a gogò, Marla che non aveva mai fumato una canna nella sua vita, diede un tiro e pensò … beh, meglio che una sigaretta, meno puzza, quanto agli effetti eccitanti proprio non li ebbe perché Marla diede il tiro, ma aspirò veramente poco perché la maria le faceva paura. In questo ballatoio, veniva spesso lo spacciatore, alcuni dei suoi compagni, compravano la droga, le dissero che costava circa dieci euro a canna… le sembrò eccessivamente cara.

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