martedì 16 maggio 2017

MARLA (quinta puntata)

Xia, il ragazzo cinese era di una bontà pazzesca, per lui tutti erano amore, fiore, nuvola, luna, voleva che tutti fossero buoni, a tal punto che diceva… faccio io il diavolo, faccio io il diavolo, io faccio schifo, tu no tu bella tu fiore, tu luna. E Xia faceva proprio il diavolo, facendosi del male, mangiando con la faccia immersa nel cibo come un cane, non mangiando per niente, oppure tagliandosi ciocche di capelli, capelli neri come l’ebano. Marla si era affezionata tanto ai suoi compagni di viaggio, Xia, in particolare, era un figlio per lei e non avrebbe permesso che lo distruggessero con i medicinali, che erano talmente in dose eccessiva, che Xia, barcollava, non camminava, ma ondeggiava. Non avrebbe permesso che lo lasciassero sporco e lurido, mentre il personale che doveva dare assistenza stava solo a chiacchierare e a fare i meeting, come gli stronzi. E soprattutto Xia doveva mangiare regolarmente, non lasciarlo solo dormire, e portarlo un po’ fuori all’aria aperta. Xia era da più di un mese dentro alla porcilaia senza mai uscire da questo reparto maledetto, Dio meglio il carcere! Sempre chiedendo cortesemente, sempre col sorriso sul volto, come le aveva insegnato il compagno/paziente/filosofo, osservando tutte le regole, mentre il reparto sembrava che diventasse peggio di quello che era, riuscì a far sì che lavassero Xia, gli tagliassero le unghie, lo assistessero ai pasti, e chiamassero,una persona da fuori, un volontario, che lo avrebbe portato fuori. L’aria balsamica avrebbe fatto meraviglie per Xia, aveva diciannove anni, avrebbe fatto presto a riprendersi, in quanto alle medicine che gli somministravano, Xia sapeva di certo cosa fare, Xia era troppo buono e molto giovane ma aveva la saggezza e la scaltrezza del Buddha.  

Nessun commento: