venerdì 24 agosto 2018

SALVADOR DALI' 5

L’immagine che vedete è una fotografia, era in mostra a Bologna, è di Salvador Dalì del 1939 e raffigura “The Dream of Venus” ovvero la Venere che Dalì sogna e vorrebbe. Bendata, quindi che si fidi ciecamente di lui, vestita di nero con tagli strategici di vedo non vedo, ma soprattutto una specie di cintura di castità, oppure di pene rappresentato da un’aragosta. Occorre dire che Dalì aveva una specie di ossessione per i crostacei, l’aragosta per lui è simbolo di sessualità e di piacere erotico ma anche di dolore. Dalì aveva ideato anche un telefono che al posto della cornetta aveva un’aragosta, in anticipo sui tempi, l’artista sembra profetizzare il nostro oggi, in cui tramite il telefono nascono amori a iosa, si pensi solo a Facebook o a WhatsAppp, ma si pensi anche al sesso virtuale che tramite questo mezzo sta dilagando. Dalì diversamente da quella coppia di turisti tedeschi che comprano in un ristorante della Costa Smeralda 500 euro di aragoste per sottrarle dalla cucina e le gettano in mare per salvarle, l’artista le aragoste e i crostacei se li pappava con molto gusto. Dalì dedicò a sua moglie e musa Gala, il libro “Les dîners de Gala”, pubblicato nel 1971 in sole 400 copie, ricco di 136 ricette tra cui non mancano i piatti dell’aragosta. Se ci pensiamo il cibo lo introduciamo in noi e non solo il fisico ma anche la psiche è legata a quello che mangiamo, pensiamo solo ai problemi di anoressia o di bulimia, ma anche ai piccoli guai legati al cibo in eccesso o al cibo sbagliato che crea invece grossi impicci, siamo quello che mangiamo non è un ovvio modo di dire, e ricordatevi sempre che nell’ovvietà si cela l’arcano e gli artisti lo sanno. Non solo Dalì si interessava di cibo, anche Filippo Tommaso Marinetti scrisse il “Manuale di cucina futurista”, eppoi pensate ai banchetti sontuosi del Medioevo e del rinascimento o alle migliaia d opere d’arte che rappresentano nature morte, che non sono altro che cibo. Per tornare all’aragosta di Dalì, essa ha ispirato perfino l’alta moda. Dalì insieme a Elsa Schiapparelli, designer italiana hanno realizzato un vestito in seta bianca con la stampa di aragosta e ciuffetti di prezzemolo, nel 1937. Il vestito diventò famoso quando fu indossato da Wallis Simpson, duchessa di Windsor, prima del suo matrimonio. 

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