lunedì 1 aprile 2019

VACANZE ROMANE romanzo a puntate, V parte


L’arciduca Francesco Ferdinando desiderava un’automobile che lasciasse stupida la popolazione quando lui e la moglie, avrebbero visitato la piccola capitale della Bosnia, Sarajevo, voleva dare un’immagine di prestigio e di sicurezza; la scelta ricade su un’auto costruita dalla Graf & Stift, a sei posti, color rosso sangue.  
A Sarajevo il 28 giugno del 1914 un fanatico armato di pistola saltò sull’auto in corsa e uccise sia l’arciduca che la moglie, evento che scatenò la grande guerra, con il suo carico di venti milioni di morti… stendiamo un velo pietoso su chi c’era dietro al fanatico, ieri come oggi si spingono i più faziosi per interessi di potere.  
Dopo l’armistizio, il governatore della Iugoslavia sistemò e usò l’auto dell’attentato, ma dopo quattro incidenti e la perdita del braccio destro, decise che il veicolo doveva essere distrutto.
Un suo amico, incurante delle disgrazie che l’auto si portava dietro, l’acquistò e la guidò per mesi, finché si rovesciò rimanendo schiacciato dal veicolo.  
L’auto maledetta passò a un medico, ma quando i suoi pazienti superstiziosi cominciarono ad abbandonarlo, non esitò a venderla a un pilota svizzero che si schiantò sulle Dolomiti.
Nonostante questi eventi un agricoltore la comprò, ma un giorno l’auto si bloccò.
Mentre un amico la stava portando al traino per farla riparare, l’auto improvvisamente si mise in moto a piena potenza e investì l’auto che la trainava, uccidendo i due uomini.
L’auto continuò a cambiare di proprietario, finché uno di questi la dipinse di azzurro per poi perire   in un incidente con cinque amici mentre stava andando a un matrimonio.
Alla fine, l’auto, ricostruita per l’ennesima volta, venne spedita al museo di Vienna, dove a un certo punto scomparve.
Tuttavia, l’automobile maledetta è ricomparsa in occasione del centenario della grande guerra,   fresca di restauro, al Museo di Storia Militare di Vienna.
Superstizione, leggenda o energia nera e perfida?
Chissà.
La Graf & Stift, era un’azienda automobilistica viennese fondata pochi anni prima dell'attentato, simbolo di un’economia rampante che forse si celava dietro ai fanatici per i propri interessi, ma scatenare  la grande guerra, con il suo carico di venti milioni di morti avrà certo smosso energia negativa sia dal Cielo che dalla Terra.
Meglio tornare ai milanesi.


immagine: auto attentato di Sarajevo

Nessun commento: