sabato 20 febbraio 2010

AHI SERVA ITALIA, DI FOTTERE OSTELLO

Ahi serva Italia, di dolore ostello,

nave sanza nocchiere in gran tempesta,

non donna di provincie, ma bordello!

Dante Alighieri, Purgatorio, Canto VI, 76-78 (1304-1320).

Fango, fango che scende dalle montagne, fango che scende sul Governo, fango che scende inesorabile su tutto e tutti. 
Le notizie arrivano da TV , da quotidiani, da internet, dalla gente della strada, una ridda di notizie che invece di informare crea il caos. 
L' informazione è talmente tanta che anche armandosi di attenzione e buon senso è difficile districarsi e trovare il bandolo della matassa. 
In questa baillame mi sembra di trovare più sincerità nei romanzi e nei films... proprio quelli che sembrano più assurdi. 
Sto leggendo un libro sull'ascesa al potere di Hitler, un'ascesa basata sul ricatto e la menzogna, sul caos generato dall'anarchia e dalla corruzione della Repubblica di Weimar... il messaggio è chiaro: "attenzione al caos perché dal caos può nascere il mostro". 
Sto pure riflettendo su un film che ho rivisto "V per Vendetta" il cui spirito è: "usa l' informazione per creare il caos e semina la paura potrai fare col potere quello che vuoi". 
In questo caos può nascere di tutto, infatti ieri sera ho visto a Sanremo, l'esibizione del trio: Pupo, Filiberto, Lippi ( il tenore Canonici lo lascio fuori dalla critica, la sua esibizione è stata impeccabile). 
 Lasciamo perdere l'ipocrisia e la retorica delle parole della canzone, l'ammissione ad un gara per meriti non propri ma dinastici, lasciamo perdere i rampolli di improbabili re i quali non sono re neanche col"se" o col "ma", lasciamo perdere anche l'unificazione dell' Italia, dimentichiamoci che l' Italia poteva essere già inizialmente una Repubblica, dimentichiamoci una dinastia che è stata a braccetto con Mussolini che ha firmato le leggi razziali, ne abbiamo viste tante che ormai siamo assuefatti... eppure, al peggio non c' è mai fine. Ieri sera ho visto... il ritorno del re, un ritorno in cui... io sono il re, faccio quello che voglio, i regolamenti per me non esistono, la sostanza se ne era già andata ora se ne va anche la forma... e così sia. 
Lippi poi, non potrò più tifare la nazionale italiana finché lui sarà CT, il suo uso dell'Italia, dello sport, del calcio, della morte ( ha ricordato Franco Ballarini ) tutto per sponsorizzare una canzonetta. 
E Pupo, senza rispetto per gli altri artisti in gara, cambia le parole della canzonetta evocando la vittoria dei mondiali... e le coriste bardate da bandiera italiana... meglio erano le spiritose Sorelle Bandiera di anni fa. 
Avrei voluto pubblicare un post spiritoso sul carattere dei romagnoli, ma lo spettacolo di ieri sera a Sanremo mi ha talmente mortificata ed offesa che sento il bisogno di condividere con voi il mio malessere, di chiedere a gran voce alle persone che amano l' Italia e gli Italiani , e io credo siano tante, le persone di cultura, gli scienziati, gli imprenditori, la gente comune, i politici, gli storici, TUTTI, tutti con quello che possono dare : AIUTATE L ' ITALIA... BASTA CAOS. 
 Dal Canto XVIII del Paradiso di Dante Alighieri "Ma tu che sol per cancellare scrivi, pensa che Pietro e Paulo, che moriro per la vigna che guasti, ancor son vivi. Ben puoi tu dire: «I' ho fermo 'l disiro sì a colui che volle viver solo e che per salti fu tratto al martiro, ch'io non conosco il pescator né Polo». 
Termino il post con questo canto del Sommo Dante perché la sua superba ironia ci sferzi e sferzi soprattutto le persone di buona creanza, non rimangano intanate ma facciano il bene per il Paese. 
PS... in queste righe del XVIII Dante dice alla Chiesa tu che vivi solo per cancellare ciò che scrivi, pensa che Pietro e Paolo morirono per la Vigna che tu ora deturpi... ma tu o Chiesa mi rispondi: io amo solo il Battista che visse nel deserto (sul Fiorino era raffigurato il San Giovanni Battista) e non conosco né Pietro né Paolo.

18 commenti:

sara ha detto...

Cara teodorica,
mi trovi d'accordo con quanto hai scritto sopra:il fango ci sommerge da ogni parte.
Il degradante intervento del signor Lippi sul palco di Sanremo,per sponsorizzare una mezzacalzetta di principe,coautore di una canzoncina marchettara, insieme alla faccia tosta di Pupo che fottendosene in modo sfacciato di regolementi e buon gusto(il regista è d'accordo dice) per qualche voto in più cambia testo e mette alle sue spalle la Nazionale vittoriosa in nome del Popolo Italiano e abbassano il tono della voce parlando dei nostri emigranti all'Estero, come se essere in esilio dorato in Svizzera ed essere emigrato e fare il minatore nelle miniere di Marcinelle per portare il pane alla famiglia fosse la stessa cosa!
Principe? Di quale regno, visto che noi siamo una Repubblica, fino a prova contraria? Di quale Italia parlano? Non della mia.

pierperrone ha detto...

Cara Paola, troppo spreco. Il sommo poeta, addirittura, vai a scomodare per quel cumulo di immondezza che c'è stato in tivvù!

Io dico a mio figlio: "il potere sta nel tasto rosso del telecomando".

Gaetano Barbella ha detto...

VOCE CHE GRIDA NEL DESERTO

Sono alcune parole di S. Giovanni Battista riportate nel Vangelo di Matteo (cap. III v.3), di Luca (cap. III vA), di Marco (cap. I v.3).

Oggi si usa ripeterle quando si vuole fare riferimento ad una persona che parla senza però essere ascoltata.

Così fai tu, cara Paola, paragonando la tua Italia d'oggi, la nostra Italia, ad un "bordello", così come la vedeva il sommo poeta Dante. Il Battista chiamato in causa è appunto "Voce che grida nel deserto".

Ma hai fatto bene a ricorrere alla musica Sacred Spirit - Yeha Noha che ha un grande potere sulla mente agitata e turbinosa, presa dalle fiamme del furore.

AH-UH NAYAH OH-WA OH-WA
SHON-DAY OH-WA OH-WA
SHON-DAY CAN-NON NON NOHA (NOHA)...

Non si capiscono le parole, ma la mente è presa con dolcezza e serenità e sospesa come in un tempo immemore là, nelle terre lontane degli indiani del Nord America.

È come se ti raccontassero la loro storia e vicissitudini...

«Eravamo un popolo senza leggi, ma eravamo in ottimi rapporti con il grande spirito, Creatore e Signore del tutto. Ci giudicavate dei selvaggi. Non capivate le nostre preghiere; né cercavate di capirle. Quando cantiamo le nostre lodi al Sole, alla Luna o al vento ci trattate da idolatri. Senza capire ci avete condannati come anime perse solo perché la nostra religione è diversa dalla vostra.»

Ma serve la cultura indiana a dare ordine ai nostri moti dell'anima frastornata?

Forse la natura della cultura indiana d'America è quel che può servire perché è elemento centrale della loro vita. Per gli indiani la natura è la vita stessa, e per questo è sacra in tutte le sue forme, amiche od ostili, ed il suo culto è espressione della loro gratitudine nonché di una grande fantasia e sensibilità poetica.

È chiaro che le spiegazioni dei fenomeni naturali, e quindi anche dei fenomeni astronomici per i popoli dell'America settentrionale si confondono con la religione e la mitologia, e oggi ci fanno sorridere ma non possiamo non riflettere sul fatto che popoli che sono vissuti per secoli legati a tradizioni antichissime, così lontane dal nostro modo di vivere quotidiano, abbiano acquisito dall'esperienza e conservato un patrimonio di conoscenze e capacità assai profondo. Allo stesso modo non si può non convenire che il rigore analitico e matematico (che caratterizza la nostra scienza) è qualità umana non antitetica, ma complementare alla fantasia e alla capacità di cogliere gli aspetti poetici della natura.

"Quale struttura connette il granchio con l'aragosta, l'orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei con l'ameba da una parte e con lo schizofrenico dall'altra?". Ecco una piccola finestra del pensiero di Gregory Bateson, un noto scienziato britannico (1904 –1980). È stato un antropologo, sociologo, linguista e studioso di cibernetica, il cui lavoro ha toccato anche molti altri campi.

Singolare figura di scienziato, quella che si pone questo tipo di domande e decisamente ancor più singolare colui che dedica la propria vita alla ricerca delle risposte. Gregory Bateson fu questo tipo di scienziato: insofferente verso ogni forma accademica, si dedicò a mettere a soqquadro le cose piuttosto che a ordinarle. Con il suo lavoro Bateson ci obbliga a ripensare il tutto, a mettere in relazione ciò che teoricamente non è corretto relazionare, ci porta verso una nuova e diversa visione delle cose. "Tracciare le linee di una ecologia della mente è porre le basi per una scienza che ancora non esiste come corpus organico di teoria o conoscenza" scrive in apertura di Verso un'ecologia della mente, la sua opera più conosciuta e apprezzata.

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Gaetano

Gaetano Barbella ha detto...

Seguito

Ma se funziona l'idea di riabilitare la mente, non basta senza il rinnovare della memoria dello spirito italico in seno al popolo italiano, oggi in stato confusionale. Ci sono, ma quali memorie sono medicamentose? La memoria dei "padri della patria", della nostra Bella Italia, di quelli che rischiarono la vita per difenderla?

Vero, approssimato, o falso che sia, sta di fatto che la verità è sempre un certo «tesoro» che andrebbe — secondo me — ricercato in luoghi ameni «fuor di via...», «vicino al verde ulivo», per dirla in modo omerico, allorché i «magnanimi Feaci» adagiarono Ulisse «su l'arena» di Itaca.
Si tratta di "memorie", da intravedere nell'argomentato «tesoro», in gran parte dimenticate in "soffitte" o "cantinati" di molti umili italiani del popolo, ignari delle intime vicende dei loro «padri», fra nonni, bisnonni e via dicendo. Però capita, di tanto in tanto, che emergano simili "gemme" ed e festa per tutti, grazie, soprattutto, alla stampa e televisione che si fanno in quattro per divulgare l'evento.

Dal canto mio mi sovvengono nell'occasione frammenti di "memorie" del miei nonni patemi che giudico cariche di amore patrio al punto da coinvolgere in modo estremo il personale loro amore di promessi sposi. lo sono certo che questa mia iniziativa, di considerevole interesse che valica il lato curioso, sia di preziosa utilità per «rilanciare la bandiera» italiana, motivando gli Italiani alla loro radice popolare perché il loro sangue non sia più di «N.N.», bensì di valorosi cui andare fieri. Che gli Italiani del "Popolo" sappiano come alcuni loro semplici avi, senza tanti blasoni e carismi, amavano l'Italia, non perchè i vari "Cavour", "Garibaldi", "Mazzini" e tanti altri, meritevoli, comunque, di grande deferenza e rispetto, li "spingevano" a lottare ed immolarsi per l'Italia da formare e consolidare! Anzi al contrario. È mia opinione, che gli ignoti "salvatori della patria", come i miei nonni, dei quali invito a vedere a questo link: http://www.associazionepetra.it/dedica_amore_e_patria_lettera_barbella.htm , le annunciate mie "memorie", in modo indotto, fomivano "l'aura" fatta di occulto ardore mistico, non senza una ricercata capacita poetica plasmante, in taluni casi, agli acclamati eroi ufficiali della patria, e cosi questi "furono".
Conto che si dia merito ed onore ad “ignoti militi”, nei miei nonni, e chi come loro, che l'Italia ha voluto per se rendendo orfani i loro eredi spirituali oggi viventi.
Che non si ripetano gesti mortificanti, a dir poco, di chi considera il nostro tricolore «uno straccetto» da stimarlo come «La carta igienica». L'Italia ha, oggi, più che mai bisogno di cittadini consci di essere concreti "portatori" di "amore patrio", ma è necessario che essi sappiano dei loro perigliosi "padri" mai "rientrati" nelle loro specifiche "Itaca", dei quali, finalmente, si viene a sapere pubblicamente del loro valore patriottico.

Gaetano

Paola Tassinari ha detto...

Grazie Sara fa piacere sapere che altre persone la pensano come me, hai fatto una sintesi chiara di ciò che hanno fatto.....desacralizzato TUTTO.
Ma noi non ci arrendiamo.
^_^

Paola Tassinari ha detto...

Vedi Piero ieri sera lavoravo ed i clienti volevano vedere Sanremo (è stato anche piacevole la Kermesse) e quindi li ho visti i tre e sono rimasta nauseata perchè hanno desacralizzato tutto: Patria e Dio,morte e sport, musica ed arte.....tutto per una canzonetta.......non si deve prendere sottogamba ciò,perchè si veicola un messaggio subdolo per vie ingannatrici e falsamente innocque......io mi sono sentita spogliata della mia dignità, derisa in cose in cui io CREDO, offesa per mio nonno e per tutte quelle persone che hanno dato la vita e sudore per l' Italia, se ho scomodato Dante è perchè nessuno come lui ha la sferza per l' immondizia,qui non si tratta di spegnere o no il telecomando,qui si tratta di tracciare una riga, di mettere un limite.
Dovevo gridare la mia rabbia, non potevo nè volevo tenerla dentro di me come un veleno.............li ho visti non potevo tacere.
Infatti, dovevo andare a letto, perchè domani mattina devo lavorare, ma ero curiosa di leggere i commenti.
Buonanotte.

Paola Tassinari ha detto...

Grazie Gaetano, tu mi hai capito profondamente, hai capito quanto sono intrisa di amore per la mia terra,per la Patria,certe volte mi sembra che "l' amar salire e scendere le scale altrui" di Dante sia dentro di me, di sentire l' amaro amore di Dante per la sua terra, di viverlo.Mi hai capito bene è come se tu avessi letto il mio pensiero, la mia esortazione a non stare "intanati" agli uomini di buona creanza tu l' hai espressa molto bene.
"e chi come loro, che l'Italia ha voluto per se rendendo orfani i loro eredi spirituali oggi viventi.
Che non si ripetano gesti mortificanti, a dir poco, di chi considera il nostro tricolore «uno straccetto» da stimarlo come «La carta igienica». L'Italia ha, oggi, più che mai bisogno di cittadini consci di essere concreti "portatori" di "amore patrio", ma è necessario che essi sappiano dei loro perigliosi "padri" mai "rientrati" nelle loro specifiche "Itaca", dei quali, finalmente, si viene a sapere pubblicamente del loro valore patriottico."
La mia rabbia più intima era proprio per l' offesa a chi prima di noi ha dato sangue e sudore......se qualcuno non ha più dignità non si permetta di toglierla a noi e a chi non c'è più.
In quanto al canto sacro dei Navajo....perchè lì io sento l' amore e il rispetto....e ieri sera ho sentito solo vilipendio?
Buonanotte Gaetano,.....la lettera di tuo nonno la conoscevo, ma mi ha fatto piacere rileggerla, mi fa piacere, mi commuove, come mi commuovono le persone che sono capaci di amare, perchè alla fine si tratta solo di amore......buonanotte.

Paola Tassinari ha detto...

PS....mi ero dimenticata hai chiamato il tuo commento...... VOCE CHE GRIDA NEL DESERTO......sai tante volte mi sento così, non vengo mai ascoltata....eppure io grido solo verso un interesse comune, mai per il mio.....ho coraggio solo per aiutare gli altri.....per me lotto in sordina, eppure anche se mi conoscono, non mi ascoltano..... mi dicono che sono anomala.
Dimmi Gaetano secondo te io sono anomala?
Ti ho taggato mi devi la risposta ^_^

Annarita ha detto...

Gaetano, mi scuserà se lo precedo nella risposta.

Paola tu non sei anomala. Io ne vorrei tantissime di persone anomale come te, capaci di coerenza, coraggio e dignità di essere umani.

Lo schifo che hai descritto nel tuo post lo sento tutto anch'io.

Non seguo Sanremo come non seguo la televisione, se non qualche rara volta, ma il trio di cui mi avevano parlato a scuola ho voluto vederlo e ascoltarlo per rendermi conto di quanto si possa arrivare in basso.

Concordo con te: schifo totale! E concordo anche sul significato subdolo del messaggio veicolato.

Per quanto mi riguarda, il mio contributo al cambiamento mi sforzo di darlo giorno per giorno, a scuola, con i miei ragazzi, cercando di formare delle teste pensanti, autonome nel giudizio, e nutrendo le loro anime con valori eterni e universali quali Bontà, Bellezza, Giustizia, Rispetto di se stessi e degli altri.

Mi auguro soltanto che qualche seme attecchisca.

Grida, Paola, continua a gridare per l'interesse comune.

Un bacione.
annarita

Gaetano Barbella ha detto...

Ha detto bene Annarita, e tu non di avvilire e non far sorgere dubbi sulla condotta del daffare che ti detta la coscienza. Lasciati prendere per mano dalla trascendente preghiera in musica Sacred Spirit - Yeha Noha. Come ho detto ha un grande potere sulla mente agitata e turbinosa, presa dalle fiamme del furore.

AH-UH NAYAH OH-WA OH-WA
SHON-DAY OH-WA OH-WA
SHON-DAY CAN-NON NON NOHA (NOHA)...

Non si capiscono le parole, ma la mente è presa con dolcezza e serenità e sospesa come in un tempo immemore là, nelle terre lontane degli indiani del Nord America.

È come se ti raccontassero la loro storia e vicissitudini...

«Eravamo un popolo senza leggi, ma eravamo in ottimi rapporti con il grande spirito, Creatore e Signore del tutto. Ci giudicavate dei selvaggi. Non capivate le nostre preghiere; né cercavate di capirle. Quando cantiamo le nostre lodi al Sole, alla Luna o al vento ci trattate da idolatri. Senza capire ci avete condannati come anime perse solo perché la nostra religione è diversa dalla vostra.»

AH-UH NAYAH OH-WA OH-WA
SHON-DAY OH-WA OH-WA
SHON-DAY YEHA-NOHA (NOHA)...

Buona domenica,
Gaetano

sara ha detto...

Scusa se torno nel tuo blog e di primo mattino:
mi sono svegliata con l'amaro in gola e devo assolutamente metabolizzarlo, sennò addio domenica e addio ai prossimi giorni, mi conosco.
Ieri sera si è ripetuto l'indegno spettacolo del principe che canta(si fa per dire) il suo immenso amore verso l'italia,con l'aria strafottente di chi se ne frega del parere altrui e pensa che tutto gli sia concesso, in fondo un Savoia e sempre un Savoia e gli italiani debbano inchinarsi al cospetto di tanta "nobiltà".
E' stata una vergogna, un'indegna pagliacciata tenuta a battesimo da una manifestazione pagata con denari pubblici;un insulto alla dignità di chi le radici del senso di Patria ce l'ha profondamente piantate nel cuore, un messaggio che non dovrebbe passare.
E mi fa specie che tutti gli altri cantanti non abbiano fatto sentire il loro dissenso, visto le regole infrante in maniera reiterata e che loro hanno giustamente rispettato: tutto questo è preocupante!
Buona domenica, scusa l'invasione.

sara ha detto...

da FACEBBOK
DI LORENZA Giudice:

SANREMO VINCITORI e VINTI
Di pochi giorni fa è l’annuncio da parte della famiglia Savoia della richiesta... di un indennizzo a carico del governo italiano di 260 milioni di euro e la restituzione di alcune dimore storiche come ad esempio il Quirinale, per i fatti accaduti alla fine della seconda guerra mondiale, cioè la cacciata della monarchia dall’Italia e il conseguente esilio coatto da parte dei suoi rappresentanti. La richiesta a sorpresa è stata presentata martedì sera dal giovane Emanuele Filiberto alla trasmissione televisiva di raitrè Ballarò e consiste in 90 milioni di indennizzo a carico personale per danni morali, 170 a carico del padre per danni morali e fisici ed inoltre la restituzione delle proprietà dei Savoia espropriate dallo allora governo in carica, e precisamente del Quirinale, della tenuta di Castelporziano, di Villa Ada e di Villa Margherita, più i castelli di Racconigi, Aglie e in Val d’Aosta il castello di Sarre. Inoltre hanno dichiarato che l’intero incasso andrà in beneficenza al popolo italiano (non le ville e i castelli ndr).
Di:Lorenza Giudice

Paola Tassinari ha detto...

AD Annarita, Gaetano e Sara.....grazie, grazie perchè il ....non ti curar di loro, guarda e passa....a volte non funziona, il messaggio subdolo veicolato in abiti di lustrini entra in noi senza che neanche ce ne accorgiamo...ieri sera poi hanno voluto fare i signori, ringraziando anche dei fischi, sbalorditi dalle critiche pregiudizievoli.... create ad hoc dalla loro desacralizzazione.....chi va avanti nella vita solo credendo in certi valori, non solo è tradito ogni giorno, viene pure sbeffeggiato.......ma grazie perchè non è retorica dirvi che mi consolate, non è retorica aver conosciuto persone come voi che non fanno rumore perchè l' erba che cresce è silenziosa.
Ed è vero,dopo un' iniziale rabbia subentra pena, pena per chi crede di poter comprare tutto, di chi in fondo disprezza anche sè stesso, di chi potrebbe perchè fa audience fare del bene, veicolare messaggi positivi, .....mi rammento del principe della mia infanzia, proveniente da una famiglia aristocratica risalente a Federico Barbarossa, proprietario di latifondi , ville e palazzi, bello e biondo vestito col colletto di pizzo, io lo guardavo come il principe delle favole......passarono gli anni, il padre si giocò tutto, rimasero "quasi" poveri, ma l' arroganza rimase......sconfitti, astiosi con la vita, vuoti ed alteri, il principe fra sbronze e donne,era profondamente depresso e schifato dalla vita........ci credete mi faceva solo pena, sì mi faceva pena ed io oggi grazie anche ai vostri commenti dalla rabbia sono passata alla pena..........sono polvere che con un soffio vola via.
^_^ Buona domenica Annarita, buona domenica gaetano, buona domenica sara ^_^

pierperrone ha detto...

La rabbia, in questo periodo, la mortificazione, l'offesa continua della nostra dignità sono sentimenti giusti.
E la voglia di gridare forte è sacrosante.
E come l'urlo che esce dalla gola di chi sta annegando e cerca aiuto disperatamente.

Lo so che tu lavori e la tivvù è uno strumento di lavoro.
Non intendevo criticarti, offenderti. Volevo solo essere spiritoso.Ho citato mio figlio ed il tasto rosso del telecomando, per sdrammatizzare.

Ma io ci credo. Il potere sta lì. Nel tasto rosso.

Usiamolo, quel potere. L'invito non è a te, ma a tutto il popolo che bruca davanti alla tivvù.
Loro lo vogliono così. Che bruca. Cieco. Remissivo. Incosciente. Inerte.

Pensa che brivido sarebbe per loro una serata senza tivvù!!
Una scossa. Una botta di vita. POtrebbero restarci secchi!

pulvigiu ha detto...

Buon inizio settimana
Teodorica, mi preparo
per andare a letto, domani sveglia alle 4,00
per lavoro.

Ciao da Giuseppe.

Paola Tassinari ha detto...

Lo so Piero...che non volevi criticarmi che sei sempre molto solidale con me e mi tiri su il morale quando faccio le bizze.....è che siamo in anni critici, la crisi economica, il fango in ogni dove, santi come diavoli e diavoli come santi...Sanremo è stata la ciliegina sulla torta, una ciliegina che non è andata giù, la goccia che tracima il vaso....ho preso fuoco, un fuoco per tutte quelle persone che fanno oltre al proprio dovere e che magari in tutto questo fango non sappiamo riconoscerle......perchè ne sono certa la maggioranza sono brave persone, sia fra il popolo, sia nelle istituzioni.
Amor vince omnia ^_^

Paola Tassinari ha detto...

Grazie Giuseppe, un abbraccio a te e a tutte quelle persone che si alzano così presto per andare a lavorare......è un sacrificio enorme.
Buona settimana ^_^

Elisabetta ha detto...

ciao,piacere di conoscerti,sono Elisabetta!!finalmente qualcuno che mi legge nel pensiero....è vero.. dal caos,puo' nascere il mostro,da un principe..un ranocchio??da una manisfestazione canora,politici in vetrina,conduttori della concorrenza, che diplomaticamente, dettano le leggi delo spettacolo?annunciando vincitori e vinti?hai ragione,cara amica..qualcuno,salvi l'Italia!cari saluti^;^