mercoledì 8 settembre 2010

IN UN VASO DI FRUTTA C'E' UN LIBRO DA LEGGERE


































Il fascino dei mosaici non è solo nella loro luce che splende come un tappeto di stelle multicolori, nella frammentazione che ricorda lo scorrere della vita immutabile e sempre diverso, è anche nella storia che raccontano. 
Qui è raffigurato nel particolare un vaso di frutta che si trova sulla volta del Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna. Il vaso indica il caos, le acque primordiali, da cui spunta l' albero della vita ( qui rappresentato dai racemi ) le foglie ai lati , indicano tutto il creato, l' Est e l'Ovest, ci troviamo nell' Eden, nel Giardino Terrestre. 
Poi come primi frutti riconosciamo le mele, cioè il peccato originale, e la cacciata, ma la benevolenza di Dio è infinita ed è qui rappresentata dalle melagrane le quali con la moltitudine dei loro semi testimoniano la bontà di Dio. 
 Egli nella sua infinita bontà ci invia il suo unico Figlio per salvarci, ed è qui rappresentato dalle foglie di vite e dall'uva ( li potete vedere sulla volta dell' arco nella seconda foto). Egli disse "... Io sono la vite..." inoltre in ogni Messa c' è la Trasfigurazione Di Cristo Egli è pane e vino). 
Infine vengono le immagini delle pere che rappresentano la dolcezza della salvezza attraverso il sacrificio, le pere sono dolci, si raccolgono in settembre e c'è una varietà di pere che si raccoglie proprio l' 8 settembre (Natività della Vergine) e per questo chiamata pera della Madonna. 
Quindi in un vaso di frutta c' è anche un libro tutto da leggere.

2 commenti:

Gaetano Barbella ha detto...

In fotografia è avvincente, ma sul posto deve essere stupendo.

Il vaso di frutta dal quale si sviluppa la pianta della vita con l'armoniosa geometria dei racemi e frutti, simbolo avvincente del creato, mi porta col pensiero alla stola.
La stola è il paramento liturgico più importante nella liturgia cattolica e utilizzato anche da altre comunità cristiane, costituita da una striscia di stoffa solitamente ricamata, il cui colore varia a seconda del tempo liturgico.
Poiché è l'elemento distintivo proprio del ministro ordinato, nelle celebrazioni e nei riti è molto importante che il sacerdote indossi sempre la stola, anche sotto la casula o il piviale.
Diacono anglicano indossa una stola viola
Solo i ministri ordinati inoltre indossano la stola:

* il diacono la indossa trasversalmente, dalla spalla sinistra al fianco destro.
* il presbitero la fa scendere diritta, dalle spalle sino alle gambe (un tempo la incrociava).
* il vescovo la fa scendere diritta, dalle spalle sino alle gambe.

Il sacerdote, mentre la indossa prima della Celebrazione Eucaristica, recita la seguente preghiera (o la corrispettiva in latino): "Donami, Signore, la stola dell'immortalità, che persi a causa del peccato dei progenitori; e benché indegnamente accedo ai tuoi santi misteri, io ottenga ugualmente la tua grazia"; la stola è infatti segno dei fiumi d'acqua viva che scendono sugli eletti (Gv 7, 38).

Sono notazioni che ho preso da wikipedia e qui si può vedere la foto della stola pastorale indossata da Benedetto XVI. Essa è di color rosso finemente ricamata con disegni dorati che riportano alla mente il concetto dell'albero della vita. Proprio come le incorniciature degli archi del Mausoleo di Galla Placidia del tuo post.
Vedi qui.

ETIMOLOGIA
Con le origini in Oriente la stola compare in greco nell'Orarion, che il Diacono riceveva.
Nella civiltà romana il termine è divenuto Orarium, per poi trasformarsi in Stola.
La prof.ssa Giulia Giorgio, docente di Lettere al Liceo Scientifico di Canosa ci illumina sulla lettura del greco.
Orarion (gr. ὀράριον) significa fazzoletto, stola diaconale; nella radice si può individuare il termine "Ora", che significa "primavera della vita" oppure l'aggettivo personificato "oraion", che significa "maturo". Per la prima volta il termine "Orarion" compare nell'opera di San Basilio Magno.

SIMBOLOGIA
In origine la stola è un "simbolo di innocenza" e di purezza, come recita il Vescovo nel consegnarla al Diacono nella sua ordinazione: "Accipe stolam candidam" (ricevi la stola candida).
La Stola rappresenta altresì la "veste dell'immortalità" che Cristo Crocifisso ha riconquistato per la nostra vita.
La Stola è il sigillo dell'Ordine sacro del Sacerdozio.

Grazie cara Paola dell'occasione che mi hai dato per dire ciò che ho appena scritto.
Un caro abbraccio,
Gaetano

Paola Tassinari ha detto...

Grazie caro Gaetano per aver lasciato a me e a tutti quelli che capiteranno qui questo commento che è come un cammeo.
Io trovo bellissima ed azzeccata l' analogia fra l' arco e la stola, io non ci avrei mai pensato ma la trovo vera ed affascinante ora che tu l' hai esposta.
CHAPEAU e forever thank.