giovedì 18 marzo 2010

PEOPLE

ROSA SENZA SPINE 

Rosa era il tuo nome. 
Cosa aveva di speciale Rosa? 
Rosa era una rosa senza spine. 
Dava, dava, dava, Tutti prendevano a piene mani. 
Lavorava instancabilmente dalle quattro di mattina alle nove di sera, in casa, nei campi, in chiesa. 
Era felice se gli altri erano felici. 
Era triste se gli altri erano tristi. 
Dava, dava, dava. 
Chiedevano, chiedevano, chiedevano, chiedevano di più. 
E lei sorrideva. 
Ma un giorno non sorrise più. Disse:"Hanno detto che so fare solo a lavorare, che non so amare, che non ho tempo per gli altri, che penso solo alle mie cose da fare, che neanche i bambini vogliono giocare con me, hanno detto questo di me, di me che ho cercato e dato solo amore, ed io ora sono stanca ed addolorata". 
Rosa, il tuo corpo si è ribellato a ciò che l'amore lo aveva costretto. 
Sei finita in un letto, immobile, non parlavi, comunicavi solo con gli occhi belli. 
Non mi vengano a dire che è giusto essere buoni. 
Non mi vengano a dire che è giusto amare. 
Se la natura ha fatto le rose con le spine.... ci sarà un motivo. 


Il racconto è frutto di fantasia. Eventuali somiglianze a fatti realmente accaduti sono puramente casuali.

7 commenti:

®ponyboy ha detto...

weeeeee ciao teoderica non credo magaro quando cambio header chissà, tutto bene tu?

Unknown ha detto...

Vorrei essre come Rosa. Io purtroppo non sono generoso, sono generoso, altresì, con chi mi dona qualcosa, allora supero forse il limite.

Gaetano Barbella ha detto...

Si favoleggia sulle rose senza spine, come la bella peonia che cresce sui freschi altopiani del Gennargentu, del monte Linas e del Limbara, a quasi mille metri di altezza, il fiore simbolo dell'Isola. Ma tutta un'altra storia.

Rosa della tua storia, Paola è un risvolto di una vera saggezza che nasce dal confronto degli opposti, il bello e il brutto, il dolce e l'amaro, l'amore e l'odio; solo conoscendo i due antitetici aspetti di una stessa medaglia sarai in grado di coniare il più prezioso dei monili, che avrà su entrambe le facciate il segno della tua comprensione.

Tu stessa riconosci di essere come un'ape che si posa di fiore in fiore cogliendone il nettare. Ma, presa per quest'opera meravigliosa della natura, riversi poi nell'alveare ogni cosa, proprio come Rosa che «... Lavorava instancabilmente dalle quattro di mattina alle nove di sera, in casa, nei campi, in chiesa. Era felice se gli altri erano felici. Era triste se gli altri erano tristi. Dava, dava, dava...».

Ti racconto la storia di una "Rosa" senza spine che però, può considerarsi l'altra facciata da paragonarsi alla tua Rosa del racconto al momento in cui finì in un letto immobile e non parlava e non comunicava più come prima...
E qui nasce l'altra storia della rosa senza spine.

C’era una volta una rosa corta, brutta e senza spine. Era azzurra e, dato che nessuna rosa è mai stata azzurra, nel roseto cominciarono tutte a chiederle che fiore fosse. La piccola rosa rispendeva di essere una rosa come loro, ma le altre si mettevano a ridere, pensando che fosse una bugiarda.

Di notte la rosa azzurra sognava di diventare una rosa bella come le altre e anche più bella.

Una mattina si svegliò dopo aver fatto lo stesso sogno e si ritrovò senza i petali: adesso era ancora più brutta!

Mentre piangeva, una rosa tutta bianca - che era una dottoressa - le si avvicinò e le disse che per diventare come lei desiderava, doveva combattere per farsi accettare così come era e far conoscere a tutti la sua bontà. La rosa bianca le disse pure che avrebbe dovuto passare dei momenti molto brutti.

La rosa azzurra dentro di sé era arrabbiata, perché lei era convinta di essere ammalata ma nessuno le diceva quanto fosse ammalata. Così le spuntarono petali rossi e appuntiti.

Poi pian piano i suoi petali si arrotondarono, sembrava quasi una vera rosa ma ancora non aveva le spine. Ora cominciava a sentirsi meglio, il suo gambo diventava sempre più robusto e lungo.

All'improvviso si rese conto che da qualche tempo non faceva più quel sogno e soprattutto non aveva più paura delle altre rose. Così un giorno, mentre se ne stava al caldo del sole, sentì spuntare le spine e i suoi petali divennero bellissimi. Era diventata bella e forte.

La rosa bianca le strinse la foglia e le disse che era stata molto brava perché l'aveva aiutata a sconfiggere quella tremenda malattia.

La rosa non prese mai in giro nessuno perché lei conosceva la sofferenza.

La rosa ha ancora paura qualche volta, però adesso ha le spine che la proteggono e la aiutano.

Gaetano

Paola Tassinari ha detto...

ja va, ja va, un po' ammaccata,ma va.... ciao.

Paola Tassinari ha detto...

Meglio stare lontani da una rosa senza spine, meglio la rosa con le spine........quella senza spine è un po' noiosa alla lunga.

Paola Tassinari ha detto...

Gaetano, una bella favoletta, ma la rosa azzurra non vuole essere malata, ma allo stesso tempo vuole rimanere così come è....nè bianca, nè rossa.....perchè in natura le rose azzurre esistono e lei vuole essere una rosa azzurra non malata.
Baciolotti.

ilcuorecomeilmare ha detto...

Paola ciao,
Le rose devono essere con le spine, altrimenti che rose sarebbero? E' un po' come il mare, infatti che mare sarebbe se le sue acque non fossero salate? Il tempo e gli avvenimenti della vita a volte hanno le loro spine, ma bisogna sempre vedere le spine come un qualcosa da cui liberarsi, perché non è difficile farlo. Forse ci vorrà del tempo, anche tanto. Forse servirà incontrare gente nuova, forse servirà alimentare pensieri nuovi, forse servirà tuffarsi nell'amore, appena lo si riconosce.
Credo che l'amore sia il miglior giardiniere del nostro giardino, quello chiamato Vita.
Buona domenica di rose!!
Un beso rosa