Foix ci accoglie col la vista in alto del castello e una profusione di
bandierine gialle e rosse (colori della città e del blasone della
famiglia Foix) intuisco da ciò che questa cittadina ha gli stessi colori
di Ravenna e un pensiero mi fulmina. I Foix furono una famiglia assai
importante, sin dall’inizio del Medioevo, governavano quel territorio
che era “diviso”, seppure indipendente, fra Francia e Spagna. La parte
“spagnola” costituì l’embrione della nazione Spagna, mentre la parte
“francese” ebbe sovente legami di sangue coi reali francesi. Come non
menzionare di questa famiglia Raymond Roger de Foix, siamo nel 1200
circa, grande difensore dei catari, poeta con grande amore per la
cultura e protettore dei trovatori. La sua contea fu un rifugio per i
perseguitati catari e le donne della sua corte furono socialmente molto
impegnate: sua moglie Philippa si adoperò per i
bisognosi, sua sorella Esclarmonda partecipò al dibattito, con cui si
sperava di evitare la crociata, fra gli “eretici” e i legati pontifici.
Esclarmonda l’eroina catara che avrebbe salvato il graal trasformandosi
in colomba, pure la nuora di Roger era una “perfetta”, verranno
addirittura riesumate e bruciate le sue spoglie. Pochi anni e i
discendenti rientreranno dentro la Chiesa cattolica, alla fine del 1200
un’altra Esclarmonda si farà suora e diventerà Beata. Grandi e
controverse figure femminili per la dinastia dei Foix, di cui farà parte
anche Giovanna la loca (pazza), nelle sue mani un grande potere ma lei
fu solo pazza d’amore. Per ultimo cito l’Alessandro Magno del 1500,
colui che doveva riunire le corone di Francia e Spagna e che morì in
circostanze non chiare in una città giallo/rossa come i colori del suo
blasone e della sua terra, ovvero a Ravenna. Il castello oggi restaurato
ospita un interessante museo sulla storia della contea di Foix. Il
paese si mostra come ho già detto infiocchettato di giallo e rosso, in
realtà non ha niente di turistico, ci sono alcune belle case col
prospetto a intreccio di linee eseguite con listelli di legno, sono
chiamate, case “à pan de bois”, e un vivere “lento”, quella
lentezza che è propria anche della sonnolenta Ravenna. L’abbazia è
dedicata a San Volusiano, edificata su voto del conte Roger, quando
tornò dalla Prima Crociata in Terrasanta, dedicandola a Volusiano
evangelizzatore della contea di Foix, ucciso dai visigoti, ma la
leggenda dice che il martirio fu nulla in confronto alla terribile
moglie che aveva. L’abbazia a tre navate presenta grandi quadri biblici
alle pareti e una particolare lastra d’altare che raffigura il cenacolo
con Gesù e i dodici apostoli di cui uno è chiaramente una donna… pare
che Giovanni, il discepolo più giovane, il preferito, colui che seguì la
Madonna qui sia una Giovanna? O forse la Maddalena? O forse Giovanni è
raffigurato così perché era un adolescente?
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