lunedì 6 marzo 2017

VIAGGIO IN FRANCIA XIV

Foix ci accoglie col la vista in alto del castello e una profusione di bandierine gialle e rosse (colori della città e del blasone della famiglia Foix) intuisco da ciò che questa cittadina ha gli stessi colori di Ravenna e un pensiero mi fulmina. I Foix furono una famiglia assai importante, sin dall’inizio del Medioevo, governavano quel territorio che era “diviso”, seppure indipendente, fra Francia e Spagna. La parte “spagnola” costituì l’embrione della nazione Spagna, mentre la parte “francese” ebbe sovente legami di sangue coi reali francesi. Come non menzionare di questa famiglia Raymond Roger de Foix, siamo nel 1200 circa, grande difensore dei catari, poeta con grande amore per la cultura e protettore dei trovatori. La sua contea fu un rifugio per i perseguitati catari e le donne della sua corte furono socialmente molto impegnate: sua moglie Philippa si adoperò per i bisognosi, sua sorella Esclarmonda partecipò al dibattito, con cui si sperava di evitare la crociata, fra gli “eretici” e i legati pontifici. Esclarmonda l’eroina catara che avrebbe salvato il graal trasformandosi in colomba, pure la nuora di Roger era una “perfetta”, verranno addirittura riesumate e bruciate le sue spoglie. Pochi anni e i discendenti rientreranno dentro la Chiesa cattolica, alla fine del 1200 un’altra Esclarmonda si farà suora e diventerà Beata. Grandi e controverse figure femminili per la dinastia dei Foix, di cui farà parte anche Giovanna la loca (pazza), nelle sue mani un grande potere ma lei fu solo pazza d’amore. Per ultimo cito l’Alessandro Magno del 1500, colui che doveva riunire le corone di Francia e Spagna e che morì in circostanze non chiare in una città giallo/rossa come i colori del suo blasone e della sua terra, ovvero a Ravenna. Il castello oggi restaurato ospita un interessante museo sulla storia della contea di Foix. Il paese si mostra come ho già detto infiocchettato di giallo e rosso, in realtà non ha niente di turistico, ci sono alcune belle case col prospetto a intreccio di linee eseguite con listelli di legno, sono chiamate, case “à pan de bois”, e un vivere “lento”, quella lentezza che è propria anche della sonnolenta Ravenna. L’abbazia è dedicata a San Volusiano, edificata su voto del conte Roger, quando tornò dalla Prima Crociata in Terrasanta, dedicandola a Volusiano evangelizzatore della contea di Foix, ucciso dai visigoti, ma la leggenda dice che il martirio fu nulla in confronto alla terribile moglie che aveva. L’abbazia a tre navate presenta grandi quadri biblici alle pareti e una particolare lastra d’altare che raffigura il cenacolo con Gesù e i dodici apostoli di cui uno è chiaramente una donna… pare che Giovanni, il discepolo più giovane, il preferito, colui che seguì la Madonna qui sia una Giovanna? O forse la Maddalena? O forse Giovanni è raffigurato così perché era un adolescente?

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