martedì 21 marzo 2017

VIAGGIO IN FRANCIA XVII

Finalmente arriviamo a Rennes le Chtâeau, questo grazioso villaggio che conta un’ottantina di residenti, dalle case colorate e piene di fiori dove si stagliano come “figurine” di un altro tempo, la Torre Magdala, il Museo, la lussuosa residenza Villa Betania, la chiesa e un piccolo cimitero dalla porta sbarrata con una scritta cancellata dal tempo o dal mistero?. Rennes è diventato famoso grazie al romanzo di Dan Brown,“Il codice da Vinci”, che si appoggia su di una ipotetica “base storica”: il cosiddetto “mistero di Rennes le Château”, comunemente attribuito ad un “terribile” segreto scoperto da don Bérenger Saunière (1852-1917),un sacerdote nato e vissuto nel Sud della Francia, non lontano dal confine con la Spagna. Secondo l’ipotesi più diffusa egli avrebbe trovato qualcosa che proverebbe l’esistenza del “sangue reale”, ovvero che Gesù sopravvisse alla croce e generò figli con Maria Maddalena. Tuttavia, non mancano congetture alternative: il tesoro del Tempio di Gerusalemme, la coppa del graal, un procedimento per diventare immortali, la memoria di una catastrofe ciclica, e molto altro. In ogni caso Saunière sarebbe venuto a conoscenza dell’esistenza di una società occulta, ramificata e potente, il Priorato di Sion, (di cui avrebbe fatto parte anche Leonardo da Vinci), che avrebbe avuto lo scopo di gestire il segreto. Tutto ciò sarebbe provato da una complessa rete di iscrizioni su pietra, messaggi inseriti in quadri, pergamene, lettere, che occorre decifrare, perché presentano scritte sbagliate, rovesciate, rebus, semicancellate, ecc. Ed ecco le stranezze che poi risultano non esserlo: sul portico della chiesa, appare una scritta: “Terribis est locus iste”, ossia , “questo è un luogo terribile” ( il termine latino “terribilis”, ha anche il significato di “cosa che incute rispetto”, concetto che richiama il “timore di Dio” che si trova in molte chiese); all’ingresso sotto l’acquasantiera, si trova un orrendo demone solitamente identificato con Asmodeo (le cattedrali gotiche sono zeppe di mostri e demoni); la disposizione delle stazioni della Via Crucis in senso antiorario (in ogni città si trovano Vie Crucis sia in senso orario che antiorario); 5 statue di Santi, le cui iniziali dei loro nomi, formano la parola: “graal” ( e gli altri Santi con le loro iniziali, dove li mettiamo?); inoltre ai lati dell’altare della chiesa ci sono le statuette di due bambini, uno in braccio a Gesù (potrebbe rappresentare Gesù adulto e Gesù bambino), l’altro Bambino canonicamente in braccio a Maria, ci sono appassionati di favole che indicherebbero che ciò significherebbe l’esistenza di ben due figli di Gesù . Nel paese erano in corso due conferenze, una a pagamento l’altra a ingresso libero, ambedue trattavano di mostri, fantasticherie alla Giulio Verne, e interpretazioni del famoso romanzo “Viaggio al centro della Terra”. Non sto a scrivervi, la favola che è venuta fuori, altro che mistero di Dan Brown, perché il direttore di questo giornale farebbe un salto sulla sedia, vi cito, però, i simboli che più appaiono in questi paesi dei Pirenei e che sono legati a racconti fantastici: la pigna, la cicala, la testa, il piede, il cuore,la piuma d’oca, la colomba, il fleur- de- lys, l’ancora, tutta una serie di figure geometriche e pendolini.

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