martedì 17 marzo 2009

IN ITALIA FA NOTIZIA IL GOSSIP

FOTO DI FABIO CORVINI Medici Senza Frontiere, l'organizzazione internazionale che porta soccorso sanitario e assistenza medica nelle zone più disagiate del mondo ha reso noto le zone dove ci sono le 10 crisi umanitarie più dimenticate. Sono: i civili uccisi o costretti alla fuga per l'intensificarsi degli scontri avvenuti nel Pakistan nord/occidentale; la critica situazione sanitaria in Mynmar; l'epidemia di colera nello Zimbawe; la guerra civile nel Congo orientale; la catastrofe umanitaria in Somalia; la malnutrizione dei bambini ad Haiti, Bangladesh e Costa d'Avorio, l'allarmante situazione sanitaria nella regione somala dell'Etiopia, la perpetua situazione di violenza e sofferenza in Sudan, i civili iracheni con urgente bisogno di assistenza e la co-infezione Hiv/ Tbc. Ma in Italia fa notizia il gossip. Un esempio: la notizia delle nozze di Flavio Briatore è stata riportata da 33 tg nazionali, mentre l'epidemia di colera nello Zimbawe solo da 12, senza dimenticare la diversa enfasi dei titoli. A questo punto mi chiedo ... QUALE FUTURO PER NOI?

11 commenti:

Paola Tassinari ha detto...

Caro gaetano, caro Piero, riallancciandomi agli ultimi commenti del post precedente, con notizie come questa mi dite come si fa ad avere speranza di vita e non di morte?Come si fa ad avere speranza di amore e non di odio? La tua poesia Piero " notturno contemporaneo" è l' attualità, "otium ludens" e l' altra faccia della medaglia ( fame, pestilenze, razzismo ecc ecc) è l' attualità.Ma forse la memoria ci aiuterà a rimediare ai nostri errori . Ciao .

utilizerapagain ha detto...

Cosi' va il mondo.
Ogni tanto nel mio blog ''...Cosi' e' se mi pare!'' pubblico i titoli di notizie di cui si puo' fare a meno, notizie del ca...volo!
Non sopporto, da giornalista, da lettore, questo voler eliminare le notizie importanti, i problemi reali, con soffocanti melossesnews, per distrarci, per non farci pensare.
Il gossip nei media e' oggi paragonabile al ''panem et circenses'' della Roma Antica del satirico Giovenale, o al ''Feste, Farina e Forca'' della borbonica Napoli.
Cara Teo, purtroppo, la parola d' ordine nei media italiani e' ''si prega di abolire le notizie per non disturbare le opinioni''.
Si nascondono i fatti perche' altrimenti non si e' piu' invitati in certi salotti, soprattutto TV, dove si incontrano i leader politici, controllori e controllati, corruttori e corrotti, truffatori e truffati, guardie e ladri, puttane e cardinali, conservatori e rivoluzionari, fasciti e ex di lotta continua, oggi direttori di Tg del gran corruttore. Si nascondono i fatti perche' i fatti contraddicono la linea del giornale, le dichiarazioni del gran visir, del gran raccontatore di barzellette. Si nascondono i fatti perche' molti sono nati servi...
Vale

Gaetano ha detto...

Cara Paola, vedo che veramente sei stata morsa da un certo “serpente”.
Tu dici QUALE FUTURO PER NOI? Non sarebbe meglio dire QUALE FUTURO PER LORO?
Per quel noi, tutto sommato, sembra andare ancora bene il “canto del popolo yiddish messo a morte”, di Itzak Katzenelson, proposto da Pier Luigi. Non ti pare?
'”Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici”
Quella Pasqua cui mi sono riferito è veramente la giusta medicina per avere il FUTURO che cerchiamo per LORO.
Si tratta di “mescolare” le nostre cose di “Caino” e “Abele” delle nostre interiorità. E questo, non ce ne rendiamo conto, ci pensando per esempio Internet a farlo, mentre le cose della vita corporea esteriore sembrano non risentirne. Nelle nostre “tiepide case” tutto sembra procedere come prima.
Ma poi giorno verrà che ci sentiremo stranieri in casa nostra. Nulla sarà più sicuro come prima, ridotto che ad un pallido ricordo. Mangeremo ma non sapremo se domani lo potremo. Gli amici e parenti, un poco alla volta, si allontaneranno da noi. Unica cosa che non ci sarà tolta o lesa, è la mente e quel tanto di salute per disingannarci sulla possibilità di svincolarci dalla memoria di tutto ciò. Il resto non ci apparterrà se non il vago senso di un’immortalità, non per la gioia di vivere che si è potuta cogliere, chi per poco e altri per molto, ma per sentirci torturati anche di notte. Questa non sarà più per il nostro riposo ma per vivere come tutti quegli esseri umani che vivono come bruti, soggetti alla fame, alle torture, alla deportazione ed infine alla morte atroce.
Sentiremo, nell’approssimarci a questo stadio di vita senza vita, un veleno che invade il nostro corpo e mente e ci abitueremo.
Non hai mai sentito parlare di persone che, nell'impatto con scenari di sofferenza e di dolore, avvertono in loro queste cose e non riescono a sottrarvisi? E per effetto dei vasi comunicanti così il bene affluisce verso il male mitigandolo.
Occorre credere che l'ansia e l'amore di una madre per il figlio in pericolo non lo aiuti a superarlo.

Ecco ho mostrato in modo amplificato come – secondo me – potranno influire gradualmente i fatti della vita in relazione all’influenza di Internet ed altri sistemi di aggregazione.
Prova ne è il fatto che già tu Paola ne stai assaporando i veleni cui non riesci più a sottrarti ed è uno stato che ti condiziona la vita. E non sei solo tu a fare questa esperienza ma tanti altri che messi insieme produrranno un effetto benefico per quel buon FUTURO da realizzare.
Non c’è altro modo perché si modifichino le coscienze. Perciò buona cosa sentire e vedere di tutto, anche di Briatore!
gaetano

Gaetano ha detto...

Cara Paola,
sulla questione in discussione, che tu mostri in tutta la sua crudeltà con un quadro davvero critico, ho cercato di rispondere secondo una certa logica ermetica, ma non è facile condividerla. Allora non accettando quel “soffrire” pasquale, pensiamo che ci arrivi dal cielo la provvidenza con miracolosi interventi. Ed è ciò che si aspettano i mistici. Ma è vero anche che siamo abbastanza adulti, con tutto un bagaglio di nozioni, soprattutto scientifico, per capire che questo ci deve bastare per risolvere la questione del FUTURO da assicurare in bene, nessuno escluso.
Dunque si potrebbe immaginare senza sbagliare che questo FUTURO sia in mano alla Scienza, come per dire che qui si trova anche Iddio. Naturalmente non si tratta solo di mezzi straordinari, di rinnovate risorse energetiche e ritrovati medici a sostegno della vita, ma anche di cambiamenti etici e morali.
E qui è Gaetano, l’autore dell’E-Book I due leoni Cibernetici, un certo matematico dilettante, che ora si affaccia e perfeziona ciò che ha suggerito che si attui, cioè “mescolare” le cose di “Caino” e “Abele” la causa della crisi vitale in quest’epoca di incerto avvenire.

Ho letto in questi giorni in diversi siti e blog, che «Le crisi economiche nascono perché la gente non conosce la matematica». Si tratta della perentoria frase del premio Nobel per la Fisica Sheldon Glashow, uno dei tanti scienziati che hanno partecipato quest’anno alla 3/a edizione del Festival della Matematica all’Italian Academy della Columbia University e all’Istituto Italiano di Cultura a New York.

Ebbene, dal canto mio, non metto in dubbio ciò che ha detto Sheldon Glashow, quando dice che «Le crisi economiche nascono perché la gente non conosce la matematica». Se lo dice lui, un premio Nobel per la Fisica, gli si deve credere.

Dunque sembra chiaro casa fare per sminuire questo gap di ignoranza della matematica. Ma si trascura forse anche qualcosa di meglio quale preziosa fonte per fronteggiare l’argomentata “crisi economica”.
Cominciamo dall’etimologia della parola “crisi” per capire che questo termine significa separazione, decisione, momento di passaggio tra situazioni diverse. E questo può aiutarci a capire cosa è successo, cosa sta succedendo e forse può darci indicazioni su cosa fare per sminuire questo gap di ignoranza della matematica.


E qui ora mi permetto di aggiungere questa mia modesta opinione, una cosa che ho già posto in rilievo in altre occasioni di commenti fra noi, non ricordo bene però.

Va bene il progresso culturale della matematica nelle scuole, e chi dice di no, ma forse non si bada tanto anche a eventuali soccorsi straordinari provenienti non dalle accademie della scienza, quale preziosa fonte per fronteggiare l’argomentata “crisi economica”.
Perché occorrono subito questi possibili soccorsi e non si può aspettare che essi arrivino quando il vivaio potrà fornire nuovo dottori ben ammaestrati, soprattutto nella matematica.
Un altro premio Nobel per la Fisica, Feynman, ha indicato questa via per suggerire ai ricercatori interessanti giacimenti auriferi di nuove rivoluzionarie scienze, proprio là dove si pensa che la matematica non germogli come si vorrebbe.

Feynman, nel suo libro «Il senso delle cose», tratteggia la natura dello scienziato moderno con le seguenti parole: «Molti si stupiscono che nel mondo scientifico si dia così poca importanza al prestigio o alle motivazioni di chi illustra una certa idea. La si ascolta, e sembra qualcosa che valga la pena di verificare – nel senso che è un’idea diversa, e non banalmente in contrasto con qualche risultato precedente – allora si che diventa divertente. Che importa quanto ha studiato quel tizio, o perché vuole essere ascoltato. Il questo senso non ha nessuna differenza da dove vengano le idee. La loro origine vera è sconosciuta. La chiamano “immaginazione”, “creatività” (in realtà non sconosciuta, è solo un’altra cosa come l’”abbrivio”). Stranamente molti non credono che nella scienza ci sia posto per la fantasia. E’ una fantasia di un tipo speciale, diversa da quella dell’artista. Il difficile è cercare di immaginare qualcosa che a nessuno è mai venuto in mente, che sia in accordo in ogni dettaglio con quanto già si conosce, ma sia diverso; e sia inoltre ben definito, e non una vaga affermazione. Non è niente facile.».


Senza contare che nello studio della matematica c’è l’opinione degli stessi accademici che molte operazioni matematiche sono storicamente state fatte dai cosiddetti “dilettanti” (che è poi solo un modo di dire, a volte la loro cultura non ha nulla da invidiare ai cosiddetti “accademici”). Quel che conta nella scienza matematica è spesso lo spirito creativo, l'idea geniale, la curiosità: doti che non sempre richiedono una grande cultura matematica.



Ecco, in non so se ci siano i dilettanti di cui si parla e né dove trovarli, ma credo che ve ne siano. Però se parlo così è perché posso considerarmi io uno di questi. Non senza grandi sforzi ha potuto scrivere, insieme ad altre cose abbastanza apprezzate, un piccolo libretto, tradotto in un E-Book “I due Leoni Cibernetici” e il sottotitolo, “L’alfa e l’omega di una matematica ignota, pi greco e la sezione aurea”.

Si tratta di un lavoro di matematica elementare che, guarda caso, sembra fronteggiare egregiamente l’argomentato concetto sulla parola “crisi” che vuol dire tra l’altro “separazione”. E se, come io postulo, che è possibile “unire” pi greco ad un altro numero, altrettanto irrazionale come la sezione aurea (1), in via di principio la soluzione di questo impossibile “matrimonio” costituirebbe la pietra filosofale per altri “matrimoni” non solo della matematica, come quello generazionale in seno alle coscienze ora divise in sé a causa delle cose di “Caino” e “Abele”.
gaetano

(1) - Per la precisione si tratta di numeri che derivano da pi greco e sezione aurea,
che sono per il primo 3,14.../4 = 0,785... e √(1/1,618...) = 0,786...
per il secondo.

pierperrone ha detto...

Gaetano, alle volte fatico a seguirti.
Paola, i tempi moderni risentono di una sovraesposizone degli uomini impreparati ad un' overdose di informazione. Risultato: morte cerebrale. Come quando il flash ti acceca e gli occhi non vedono più. Sovraccarico di notizie, di immagini. Indigestione. Nausea. Anoressia. Allora l'organismo accetta solo un cibo leggero, il gossip.
Per questo dobbiamo avere riguardo d quello che leggiamo, che ascoltiamo in TV, ecc. Siamo preziosi. Dobbiamo preservarci sapendo scegliere bene. Conservando il tempo e ed il piacere di pensare, di mettere al mondo una nidiata di piccoli nuovi dubbi su ogni cosa, ma senza farci sopraffare da loro. Dobbiamo innaffiare ogni giorno l'orticello dove crescono gli ortaggi delle nostre domande. Dobbiamo coltivare l'hobby di provare meraviglia per ogni cosa che c'è intorno a noi. Di vedere le cose lontane lontane, come le stelle e le galassie e quelle infinitamente piccole. Secondo gli scienziati il 26 per cento dell'universo e fatto di materia invisibile (oscura, tutta da esplorare, meta del pensiero curioso, dato che non ne conosciamo neanche una particella infinitesimale), il 70 per cento dell'universo è composto di energia oscura (una meta tre volte più immensa). Solo il 4 per cento è noto agli scienziati in modo più o meno soddisfacente (ma con tanti aspetti ancora da approfondire,come le particelle elementari, ecc.)
Non ce n'è abbastanza per sperare di vere davanti ancora un percorso di conoscenza meraviglioso ed affascinante?
Perchè bruciarsi col gossip?

Gaetano ha detto...

Caro Pietro ma tu stai parlando del giardino dei Finzi Contini!
gaetano

utilizerapagain ha detto...

Caro Gaetano anche io faccio fatica a seguirti.
Ritorno al punto di partenza: il gossip.
Perche' si preferisce il Gossip?
Perche' i media danno ampio spazio al gossip?.
I media a mio giudizio danno spazio al gossip per evitare di evidenziare che c' e' un' Itlia affollata di populisti, corporativi e dirigisti cammuffati da neoliberisti, e di iperliberisti; per evitare di raccontare che l' Italia e' sempre meno un Paese libero.
A mio giudizio il gossip nasconde il declino culturale, politico ed economico dell' Italia. Il gossip getta fumo negli occhi degli italiani per non far vedere come dice Piero Ostellino, ex direttore del Corriere della Sera, che lo Stato e' canaglia e che la cattiva politica continua a soffocare il Paese (''Lo Stato canaglia. Come la cattiva politica continua a soffocare l' Italia'', Rizzoli editore).
Il gossip serve a nascondere la carenza di cultura civica di una classe politica incompetente, truffaldina, inconcludente e cialtrona, che predispone, tra l' altro una miriade di leggi che stritolano il povero (questo si' veramente) individuo.
Il resto, scusatemi Gaetano e Pietro, sono solo elucubrazioni filosofiche, matematiche, astronomiche, che niente hanno a che fare sul perche' i media preferiscono parlare del futile anziche' del concreto.
Vale

Gaetano ha detto...

E vabbè, mettiamo da parte le elucubrazioni che tu dici, Pier Luigi, ma che però non ci dispiace tirarle fuori a turno di tanto in tanto con citazioni autorevoli. In quei momenti ci sembra di sfamare qualcosa in noi che invoca i suoi “gossip”. Perché parlare delle poesie di Saffo – mettiamo –, è come occuparci di peculiari gossip per una piacevole predisposizione dell’anima che non è da tutti. Stando le cose come tu dici, ovvero adeguandoci ai media in materia di gossip da distribuire come un certo “oppio per i poveri”, non facciamo altro che comportarci come i “trombetti” della cultura che Leonardo criticava, lui che si definiva “omo sanza lettere”. Cioè coloro che a sostegno delle proprie tesi invocano l’“autorità” del pensiero “consolidato”, esercitando “la memoria e non l’intelletto”.
Ma così va ancora bene per tenere in piedi la mia tesi di “mescolare le “cose di Caino e Abele”. Da un lato c’è il cristianesimo (ma anche le più disparate religioni) che esorta a cibarsi dell’ostia eucaristica (le cose di Abele) e dalla parte laica i media distribuiscono il chinino del “gossip” e quant’altro (le cose di Caino). Tuttavia ha ragione quel Nobel per la Fisica Sheldon Glashow che dice ai quattro venti che
«Le crisi economiche nascono perché la gente non conosce la matematica».
Noi stiamo discutendo di una crisi dei valori che tu, Pier Luigi, distanzi da ogni altra cosa, ma non c’è crisi specifica che non si traduca in cattiva gestione (che tu imputi a mal governi) dei beni d’ogni genere. Di qui proprio la stessa crisi cui si riferisce quel professore di rango, Sheldon.
Ma io la vedo in un altro modo l’ignoranza della matematica: la vedo come incapacità di essere inventori di nuove e rivoluzionarie idee per un Rinascimento che può e deve esserci, ma occorre oltrepassare delle colonne d’Ercole.
E non rimettersi ad accettare passivamente la convinzione che “Così va il mondo”, come tu hai detto e mi dispiace farlo notare.
gaetano

Paola Tassinari ha detto...

Carissimi amici, sono in piena sintonia coi vostri commenti, sia quelli di Gaetano e Piero propensi ad un futuro migliore grazie alle nuove conoscenze, sia a Pier Luigi il quale dice che il gossip è la maschera del governo e dei suoi lacchè. Non posso dimenticare i tg degli anni 1970/80 in cui il gossip non esisteva, si parlava molto spesso di fame nel mondo e della sua debellazione , di principi, conti e contessine non si parlava perchè i titoli nobiliari non esistevano più,di Papa non si parlava perchè non doveva interferire con lo stato ( il tg di ieri ha parlato Del suo viaggio in Africa molto a lungo e della sua richiesta di abolizione del preservativo per la prevenzione AIDS). Tu dimmi Piero come si fa a coltivare il proprio orticello , quando si arriva a casa stanchi, si accende la TV per il Tg e ti trovi un guazzabuglio di notizie che subisci, perchè le immagini hanno forza ed è più facile guardarne una fantastica che nè una dolorosa, perchè ti colpiscono nei tuoi punti deboli, coi loro test e sondaggi ti hanno rivoltato come un calzino e sanno cosa darti per tenerti buono.Oh lo so che Berlusconi non è eterno, ma intanto quale passo indietro abbiamo fatto nella questione dei valori e dell' etica per colpa sua e dei soliti lacchè del vincente. Un abbraccio.

utilizerapagain ha detto...

Intervengo per un' ultima volta e poi tacero'.
Il mio ''cosi' va il mondo'' era detto in senso ironico.
Non mi distanzio dai valori, anzi nei miei interventi sono stati richiamati a GRAN VOCE, quasi URLATI, per evitare proprio che il mondo continui ad andare cosi'.
A chi ci governa non basta il monopolio dell' informazione televisiva (e della ricreazione televisiva, capace di veicolare valori, falsi, e plasmare psicologie e sudditanze collettive perfino piu' dei telegiornali e dei talk-shaw), ma l' obiettivo e' eliminare i residui marginali di giornalismo libero e di informazione di alcune testate cartacee e di due o tre trasmissioni tv, se sopravviveranno. Il la e' stato gia' dato con l' epurazione di Enrico Mentana dalla conduzione di Matrix, il quale avrebbe voluto informare il pubblico della morte di Eluana, anziche' mandare in onda quel troiao (come avrebbe detto la mia nonna toscana) di reality.
Il meccanismo messo in atto dal potere che ha vinto le elezioni e' fondamentalmente ed essenzialmente la repressione delle idee, che vuol dire poi repressione dei valori, da attuare con il nascondere i fatti, i problemi, e indottrinare il volgo con il futile, il pettegolezzo. Il tutto per arrivare come diceva Michel Foucault a dominare, addormentare, possibilmente eliminare, i ''saperi assoggettati'', cioe' quel ''sapere della gente'', il sapere locale, regionale, importante invece per contrastare il potere prevaricatore.
Vale

pierperrone ha detto...

Pier Luigi condivido quello che dici, più di quanto pensi.