Da un articolo di Igor Righetti ( giornalista professionista, docente di Teoria del Linguaggio radiotelevisivo dell' Università di Roma Tor Vergata)
"... ma Mike Bongiorno non è morto. La tv regala l' immortalità. Non a caso in questi giorni lo vediamo assieme al figlio Leonardo e a Fiorello negli spot della compagnia telefonica Infostrada."
La famiglia ha spiegato in maniera molto semplice e chiara le ragioni della sua decisione di mandare comunque in onde gli spot, ultimo lavoro di Mike. Rispetto chi non condivide questa scelta che, al contrario, io ho condiviso e abbracciato completamente; quelli che però trovo davvero di pessima gusto è la volgarità di chi ha tentato di destare anche solo il sospetto che questi scelta nascondesse un presunto vantaggio economico a favore della famiglia Bongiorno. Mi prendo io l'onere di precisare quanto evidentemente non è chiaro a chi è abituato, forse, a ragionare sempre all'ombra della malafede e a non considerare che esistono anche altri valori che regolano le azioni umane. La famiglia Bongiorno non trae alcun vantaggio ulteriore, oggi, dalla messa in onda di quegli spot, se non la serenità di aver interpretato la volontà di Mike.
Poi c'è persino chi ha voluto leggere in questa decisione un tentativo di sfruttare un'occasione per una presunta carriera di Leonardo nello spettacolo, altra insinuazione banale e priva di fondamento. Io invece ci leggo semplicemente molta tenerezza, una scelta guidata dal cuore e il coraggio di tener fede ad una propria convinzione senza indietreggiare di fronte alle crìtiche.Questa è la mia personale opinione, rispettabile, spero, come tutte le altre. Quello che non è rispettabile sono le ricostruzioni infondate e maliziose che, comunque, non riusciranno a sporcare l'emozione autentica che ci regala vedere Mike ancora una volta in tv."
Cara Stella, Mike Bongiorno, qui non c' entra. Io pensavo alla tv e al pensiero del docente Igor Righetti (sic) e alla sua tesi dell' immortalità. Il mio pensiero corre all' immagine e al suo uso e abuso e soprattutto al credere che l' immagine sia "la persona ". Al credere che l' immagine regali l' immortalità. Per quanto amante delle immagini, delle foto, dei film, delle rappresentazioni visive di qualsiasi tipo, l' immortalità come immagine mi fa male , come l' immortalità senza memoria. NOn mi piace rivedere le immagini dei miei cari defunti, le guardo sì, ma quello che cerco e a volte trovo sono "segni" che mi fanno sentire LORO in me, nel mio profondo mare. Non so se mi sono spiegata,il fatto che Mike sia presente ancora in tv, mi è indifferente, non mi è indifferente, che il docente Righetti insegni ai suoi studenti che.....la tv regala l' immortalità. Con affetto.
L'immagine non è l'immortalità, sono d'accordo Teo. Le persone restano immortali per i propri ideali,valori autentici e per le opere buone che hanno compiuto... Non mi piace vedere i cadaveri, perchè gli uomini devono restare vivi in me, dunque immortali. Non so se sia riuscita a spiegarmi.
Inoltre sono credente e credo nell'immortalità dell'anima.
Grazie Stella, mi spiaceva tu avessi creduto che mi fossi insinuata in sterili chiacchere come quelle sul caso "Mike". Sono felice che tu la pensi come me , sull' immortalità. Condividere è sentirsi uniti. Un beso.
Teo, condivido pienamente il tuo pensiero. E' triste che Righetti veicoli un messaggio così volgare oltre che ridicolo. Volgare sì, perché offende pesantemente la sensibilità di chi ascolta le sue parole.
L'immagine e l'immortalità. L'immagine e la memoria. La memoria e l'immortalità.
Sono temi intrecciati in modo inestricabile.
L'immagine è una forma di comunicazione che caratterizza il nostro tempo. E', forse, la caratteristica più marcata del modo di comunicare degli uomini di oggi. Più di ogni altro tempo. Ed è indubbia la suggestione di immortalità che offrono le immagini, sempre in movimento e grandi ingannatrici della nostra percezione di realtà. D'altronde, la realtà: non è essa stessa una "ricostruzione", una specie di "romanzo speciale" che ognuno di noi si fa? E l'idea di immortalità - argomento le cui implicazioni sarebbero davvero tanto interessanti quanto imprevedibili - non è strettamente legata a quella del movimento perenne dei corpi vivi? E ciò che esiste, ciò che è, su scala ampia, collettiva, non è dato da quelle cose di cui si viene a conoscenza? E se non si viene a conoscenza della morte di qualcuno (come nel caso del povero Mike, benchè nel suo caso ciò resti molto difficile), poniamo un abitante di una parte del mondo molto distante, o un altro che vive lontano dalle tivvù e dai giornali, la presenza in immagine di qualcuno non può forse rappresentarne una "prova" dell'esistenza in vita? Ne vuoi una prova concreta? L'uomo forse più noto e ricercato al mondo, il cattivo per eccellenza, l'impersonificazione, nel mondo occidentale del più perfido dei demòni, l'inafferrabile Bin Laden. E' morto? E' vivo? Per lui parlano, ormai solo le immagini, che si preoccupa di far pervenire, centellinandone la quantità, ai mezzi di diffusione di massa. E se non sono le immagini, sono i suoi surrogati, le registrazioni audio. Più leggere ed immateriali. Non è, Bin Laden, forse, il primo ad aver raggiunto una forma di immortalità "iconica", se si può dir così? Sarà un'imortalità "part-time", senz'altro, o meglio, a termine, come certi contratti di lavoro di oggi. Ma tant'è. A lui sta benissimo così.
L'immagine e l'immortalità le possiamo mettere, così, in rapporto col futuro. Un ponte fra il tempo che è adesso, che vediamo muoversi come immagine su un video, e quello che deve ancora venire, la cui certificazione avviene per mezzo delle immagini che la nostra memoria rende immortali. Finchè non si consumano, quelle immagini e restano nella nostra memoria, esse restano vive. E se pensiamo che non si consumino mai, quella potrebbe essere una forma "certa" di immortalità. Come si consumano? Per esempio con l'oblìo quotidiano. Pensa ai morti delle guerre di oggi. I poveri ragazzi morti la settimana scorsa in Afghanistan. O i quasi 300 mori del terremoto di L'Aquila. Consumata, quella momoria. E' consumata, ormai. Non ce ne resta molto di quei poveri morti. Almeno a noi, che siamo stati risparmiati dal dover essere coinvolti direttamente in quei luttuosi dolori. Ma si consuma, l'immagine, anche quando non raggiunge più nessun video. Vivo o morto che sia, il corpo reale, la sua immagine cancellata è consumata per sempre, se non viene più rimandata all'infinito da qualche video. Penso a tutti quei poveri "ex-personaggi", oggetto di un qualche "giorno di gloria", e poi immediatamente consumato. Finito. Annientato.
Ma la memoria riesce a donarci anche un'altra forma di immortalità, più semplice e chiara. Quella che proviene dal passato, dal profondo del tempo. Mi viene in mente un'immagine di grandissimo impatto. Il volto di Gesù. Un'immagine di immortalità - al di là di ogni aspetto di religiosità - vera e propria. Milioni di uomini, in ogni continente sono testimoni di questa forma di immortalità. Questo esempio risulta troppo "contaminato" dai riflessi che la religione proietta sulla nostra memoria. Allora, pensiamo a Monna Lisa. Il Genio di Leonardo ci ha regalato l'immagine che ha reso reale l'idea di immortalità. Monna Lisa è immortale. Nessuno potrà mai ucciderla. Ed un caso in cui la vita prende forma senza aver neanche bisogno di un supporto corporeo, reale.
Tutto questo ha un senso?
Dirai tu, ma che, Piero, sei diventato scemo?
Se metto in rapporto l'immagine, l'immortalità e la memoria con una persona, con me, o con te, per esempio, la risposta alla tua domanda (sono diventato scemo) sarà un si senza dubbi. Ma se metti in rapporto l'immagine rimandata dai media (dalla tivvù, dalla rete) con i fenomeni di massa, vedi che la relazione cambia completamente aspetto. Penso alla politica che si svolge ormai in tivvù, in Italia, in America e nel resto del mondo. Penso alle immagini del mondo che acquisiscono il dono dell'immortalità solo perchè passano attraverso milioni di video ogni giorno...
Mike. Non è che Stella si sia sbagliata. E' che avete parlato della sua immagine in modo diverso. Lei, rapportandosi alla sua materialità fisica, le cui immagini continuano a girare negli spot di tutte le tivvù che conosciamo. Tu alla sua immagine incorporea.
L'occhio. La porta da cui veniamo allagati dal fiume di immagini che quotidianamente ci sommerge. E' l'occhio che tu hai dipinto, che ha la forza di commuoversi, di restituirci le lacrime in cambio di qualche squarcio di luce innocente, in forma di immagine triste e dolorosa, che lo ha attraversato in senso contrario. Aggiungo io - tu lo sai che io cerco di "sondare" quello che c'è dall'altra parte - l'immagine della mente, che sta dietro quell'occhio. La diga che addomestica il flusso della luce innocente, lo rende percepibile, lo plasma, gli dà forma, lo distilla fino a trarne storie e sentimenti.
Quando vuoi, prova a dare un'immagine alla mente. Sarà un'immagine immortale. Ne sono sicuro. Ci resterà impressa nella memoria per sempre.
PS. So benissimo che le tue immagini sono le tue immagini della mente. E sono, al tempo stesso, immagini del cuore.
Cara Annarita, se l' immagine mia ti ha colpito, ne sono felice. Il blog è nato proprio per loro. Le mie immagini vogliono essere un ponte di unione . Con le immagini cerco di essere veramente me stessa senza veli nè maschere. L' immagine è potere, le mie vogliono essere svelamenti del potere. Non ho fatto studi approfonditi sulla psicologia del colore , nè dele linee, ma so benissimo come la scuola di pubblicità se ne serva. Non è l' immagine che è pericolosa ma chi la manovra. L' immagine libera è scoperta di qualcosa di nuovo, quella costruita con scopo finale recondito per uso e consumo del potere è malefico. Un abbraccio.
Caro Piero, sono d'accordo con te. Il potere dell' immagine è indiscutibile. Non è stato scoperto oggi. Ti ricordi? Ai tempi di Giustiniano, l' effige dell' imperatore era considerata come la stessa presenza fisica del monarca, sacrale come lui. La popolazione aveva poi traslato lo stesso potere alle immagini sacre ( un po' come oggi con le Madonnine che piangono sangue)con talmente tanta enfasi che la Chiesa ortodossa proclamò l' iconoclastia. causa di scissione fra oriente ed occidente, infatti quest' ultimo non l' applicò. Io per prima non riuscirei a sputare o a fare gesti osceni su immagini sacre, ciò non toglie che non sappia benissimo che sono ed erano veicoli di potere.Il potere usa l' immagine, più forte della parola, per sottometterti e toglierti il libero arbitrio. Le immagini, tu citi la Monna Lisa, ma io potrei citare il Cristo giudice di Michelangelo o altre così " Alte", bè Piero io addirittura non riesco a strappare una raffigurazione qualsiasi, perchè i " potenti" sanno benissimo che per traslazione qualsiasi immagine se la fai vedere spesso si insinua e diventa verità. Io mi ribello, io così amante delle immagini le uso per svelare, faccio vedere il mio immaginario, perchè l' altro si riconosca. Hai detto bene le faccio col cuore e la mente, la tecnica non mi interessa. Se devo spiegare l' occhio che ho disegnato, potrei interpretarlo così:......osserva con l' occhio, non farti distrarre dalla bellezza neobarocca ( le ciglia decorate che sembrano una corona ovvero il bello decorativo e l' anelito al successo)nè dalle lacrime ( che stimolano la tua pietà, il tuo partecipare al dolore dell' altro)guarda con l' occhio e lasciati guidare dall' azzurro che è in te ( il divino, la tua coscienza, il tuo cervello) Sai Piero, non solo le immagini ma anche il colore ha un grande potere, pensa che l' azzurro è il colore più usato in pubblicità, fa vendere di più. Io mi sono abituata a guardare le immagini ad angolazioni diverse, oppure capovolte, al sole diretto o in semioscurità. Mi alleno anche ad osservare le innumerevoli sfumature di verde delle foglie e degli alberi o i diversi celesti del cielo o i blù del mare. Cerco di fare scorpacciata di immagini reali e di colori le uniche VIVE. Un beso.
Se questa è l’‘immortalità’. Per rispondere obbiettivamente a questa domanda, occorre svincolarci dalla concezione che abbiamo in modo strettamente personale dell’immortalità, la quale implica chiarire a cosa si riferisce. A quella delle religioni? perché non esiste religione che non preveda la continuazione della vita dopo la morte, anche se questa vita è immaginata in modo differente tra una religione e l’altra. In tal caso resta comunque identica la fede nell’immortalità, che diventa un tratto comune di tutte le religioni. Nessuna religione asserisce che l’uomo termina la vita nella morte, anche se questo è la realtà più evidente condivisa dalla scienza. La morte è quindi ritenuta una fine apparente, anche se nella realtà gli uomini muoiono per sempre, anche se a suffragio di questa idea di immortalità non vi sia nella realtà nulla di concreto ed evidente. Scrisse Nietzsche: La grande menzogna dell’immortalità personale distrugge nell’istinto ogni ragione, ogni natura: tutto ciò che negli istinti è benefico, propizio alla vita, garante dell’avvenire, suscita a quel punto diffidenza.(1) A questo punto si forma l’idea che qualsiasi segno che si mostra garante di una certa immortalità, ovvero che si forma in alcuni – tanti o pochi che siano, non importa – è un modello che attrae da farlo assurgere quale “staminale” che vince la morte.(2) È così che la vita biologica si perpetua indipendentemente dalla relativa modalità dinamica e per questo fine concorrono innumerevoli potenziali di natura umana e naturale con eventi felici ma anche disastrosi. Dunque, una volta convinti che così va il pendolo della vita sul pianeta Terra, non resta che ammettere, anche se con repulsione per molti, che la risposta al tema di questo post, “Se questa è l’‘immortalità’”, è categoricamente sì! Se si riflette giova avere rapporti con simili concezioni, là dove si manifesta repulsione, perché essa si rafforza per far rinascere cellule neurali nuove, giusta la scoperta scientifica della staminale neurale suddetta, definita appunto “immortale”. In quanto alla concezione dell’immortalità che c’è nella nostra mente, anzi nel nostro essere, in mancanza di quella religiosa, è una cosa in continua evoluzione soggetta agli effetti delle nostre sensazioni. Interrogando perciò la coscienza sappiamo di volta in volta come va la vita, non tanto quella biologica ma quella interiore, perché è qui che muore e poi rinasce giorno dopo giorno rafforzando o mortificando il senso dell’immortalità in noi. Chiunque si può sentire immortale, ed averne vampate temporanee o permanenti, anche l’ingiusto, il despota, l’assassino.
La morte di per sé tutto disgrega e riduce in polvere, tuttavia sappiamo che il FREDDO, che subentra appena essa si profila, la arresta temporaneamente. È IL LATO DEBOLE DELLA MORTE. Tant’è che si sono scoperti cadaveri di esseri antichi intrappolati in ghiacciai e questo ha consentito di analizzarne il Dna, da stimarsi quale seme di immortalità, se pur temporaneo. Perciò se da un lato, quello biologico, la morte vince la vita, resta il concetto che può benissimo traslarsi alla nostra intima interiorità sino a giungere al suo centro imperscrutabile e dare certezze di immortalità. Fa pensare, però, sentire l’allarme dei nostri scienziati e con loro molti capi di Stato del mondo, in merito ai ghiacciai, polari in particolar modo, che si sciolgono. Ghiacciai, meraviglie in estinzione. Calotte polari in ritirata: le inquietanti foto dai satelliti Nasa parlano chiaro. Il 2009 sarà uno degli anni peggiori per i ghiacci della Terra.
(2) Simile a quella scoperta di recente da un’equipe di ricercatori del Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare dell’ISS coordinata da Ruggero De Maria e Cesare Peschle, in collaborazione con lIstituto Besta di Milano, che apre nuove speranze per la terapia delle malattie degenerative del sistema nervoso centrale come l’ictus o la sclerosi multipla. [http://italiasalute.leonardo.it/News.asp?ID=6639]
Per carità, la famiglia è padronissima di gestire l'immagine come e quanto vuole. Mi sarebbe piaciuto però che gli introiti fossero devolutiin beneficienza. Sarebbe stato più elegante ...
....che la risposta al tema di questo post, “Se questa è l’‘immortalità’”, è categoricamente sì! Bè, Gaetano io ho troppa fede e quindi troppa speranza per accettare questa idea. Sai mi è arrivata una e-mail in una lingua indefinita ( del tipo maccheronico o esperanto)chi me l' ha inviata mi parla del mio blog e del mio interesse per la spiritualità invitandomi a visitare questo sito http://www.vopus.org/. Ci vai a fare un giretto anche tu? Un abbraccio. Paola
Caro Giardino, mi sa che hanno ragione Pietro e Gaetano, oggi come ieri il denaro è l' immortalità, è quello che ti da il potere ed anche l' immortalità. Perchè anche l' immortalità si compra. Anzi paradossalmente, con la tv possono diventare immortali anche veline e velini, quindi è un tipo di immortalità democratica. Io non ho capito proprio un c.zz. Con simpatia.
15 commenti:
Teo dalla lettera di Fiorello:
La famiglia ha spiegato in maniera molto semplice e chiara le ragioni della sua decisione di mandare comunque in onde gli spot, ultimo lavoro di Mike. Rispetto chi non condivide questa scelta che, al contrario, io ho condiviso e abbracciato completamente; quelli che però trovo davvero di pessima gusto è la volgarità di chi ha tentato di destare anche solo il sospetto che questi scelta nascondesse un presunto vantaggio economico a favore della famiglia Bongiorno. Mi prendo io l'onere di precisare quanto evidentemente non è chiaro a chi è abituato, forse, a ragionare sempre all'ombra della malafede e a non considerare che esistono anche altri valori che regolano le azioni umane. La famiglia Bongiorno non trae alcun vantaggio ulteriore, oggi, dalla messa in onda di quegli spot, se non la serenità di aver interpretato la volontà di Mike.
Poi c'è persino chi ha voluto leggere in questa decisione un tentativo di sfruttare un'occasione per una presunta carriera di Leonardo nello spettacolo, altra insinuazione banale e priva di fondamento. Io invece ci leggo semplicemente molta tenerezza, una scelta guidata dal cuore e il coraggio di tener fede ad una propria convinzione senza indietreggiare di fronte alle crìtiche.Questa è la mia personale opinione, rispettabile, spero, come tutte le altre. Quello che non è rispettabile sono le ricostruzioni infondate e maliziose che, comunque, non riusciranno a sporcare l'emozione autentica che ci regala vedere Mike ancora una volta in tv."
Rosario Fiorello
Corriere della Sera
Cara Stella, Mike Bongiorno, qui non c' entra. Io pensavo alla tv e al pensiero del docente Igor Righetti (sic) e alla sua tesi dell' immortalità.
Il mio pensiero corre all' immagine e al suo uso e abuso e soprattutto al credere che l' immagine sia "la persona ".
Al credere che l' immagine regali l' immortalità.
Per quanto amante delle immagini, delle foto, dei film, delle rappresentazioni visive di qualsiasi tipo, l' immortalità come immagine mi fa male ,
come l' immortalità senza memoria.
NOn mi piace rivedere le immagini dei miei cari defunti, le guardo sì, ma quello che cerco e a volte trovo sono "segni" che mi fanno sentire LORO in me, nel mio profondo mare.
Non so se mi sono spiegata,il fatto che Mike sia presente ancora in tv, mi è indifferente, non mi è indifferente, che il docente Righetti insegni ai suoi studenti che.....la tv regala l' immortalità.
Con affetto.
L'immagine non è l'immortalità, sono d'accordo Teo.
Le persone restano immortali per i propri ideali,valori autentici e per le opere buone che hanno compiuto...
Non mi piace vedere i cadaveri, perchè gli uomini devono restare vivi in me, dunque immortali.
Non so se sia riuscita a spiegarmi.
Inoltre sono credente e credo nell'immortalità dell'anima.
Grazie Stella, mi spiaceva tu avessi creduto che mi fossi insinuata in sterili chiacchere come quelle sul caso "Mike".
Sono felice che tu la pensi come me , sull' immortalità.
Condividere è sentirsi uniti.
Un beso.
Beso a te, carissima Teo.
Teo, condivido pienamente il tuo pensiero. E' triste che Righetti veicoli un messaggio così volgare oltre che ridicolo. Volgare sì, perché offende pesantemente la sensibilità di chi ascolta le sue parole.
Ti abbraccio.
annarita
L'immagine che hai elaborato mi ha toccato nel profondo. Sono ritornata tre volte a osservarla.
L'immagine e l'immortalità.
L'immagine e la memoria.
La memoria e l'immortalità.
Sono temi intrecciati in modo inestricabile.
L'immagine è una forma di comunicazione che caratterizza il nostro tempo. E', forse, la caratteristica più marcata del modo di comunicare degli uomini di oggi. Più di ogni altro tempo.
Ed è indubbia la suggestione di immortalità che offrono le immagini, sempre in movimento e grandi ingannatrici della nostra percezione di realtà.
D'altronde, la realtà: non è essa stessa una "ricostruzione", una specie di "romanzo speciale" che ognuno di noi si fa?
E l'idea di immortalità - argomento le cui implicazioni sarebbero davvero tanto interessanti quanto imprevedibili - non è strettamente legata a quella del movimento perenne dei corpi vivi?
E ciò che esiste, ciò che è, su scala ampia, collettiva, non è dato da quelle cose di cui si viene a conoscenza? E se non si viene a conoscenza della morte di qualcuno (come nel caso del povero Mike, benchè nel suo caso ciò resti molto difficile), poniamo un abitante di una parte del mondo molto distante, o un altro che vive lontano dalle tivvù e dai giornali, la presenza in immagine di qualcuno non può forse rappresentarne una "prova" dell'esistenza in vita?
Ne vuoi una prova concreta?
L'uomo forse più noto e ricercato al mondo, il cattivo per eccellenza, l'impersonificazione, nel mondo occidentale del più perfido dei demòni, l'inafferrabile Bin Laden.
E' morto? E' vivo?
Per lui parlano, ormai solo le immagini, che si preoccupa di far pervenire, centellinandone la quantità, ai mezzi di diffusione di massa. E se non sono le immagini, sono i suoi surrogati, le registrazioni audio. Più leggere ed immateriali.
Non è, Bin Laden, forse, il primo ad aver raggiunto una forma di immortalità "iconica", se si può dir così? Sarà un'imortalità "part-time", senz'altro, o meglio, a termine, come certi contratti di lavoro di oggi. Ma tant'è. A lui sta benissimo così.
L'immagine e l'immortalità le possiamo mettere, così, in rapporto col futuro. Un ponte fra il tempo che è adesso, che vediamo muoversi come immagine su un video, e quello che deve ancora venire, la cui certificazione avviene per mezzo delle immagini che la nostra memoria rende immortali.
Finchè non si consumano, quelle immagini e restano nella nostra memoria, esse restano vive. E se pensiamo che non si consumino mai, quella potrebbe essere una forma "certa" di immortalità.
Come si consumano? Per esempio con l'oblìo quotidiano. Pensa ai morti delle guerre di oggi. I poveri ragazzi morti la settimana scorsa in Afghanistan. O i quasi 300 mori del terremoto di L'Aquila. Consumata, quella momoria. E' consumata, ormai. Non ce ne resta molto di quei poveri morti. Almeno a noi, che siamo stati risparmiati dal dover essere coinvolti direttamente in quei luttuosi dolori.
Ma si consuma, l'immagine, anche quando non raggiunge più nessun video. Vivo o morto che sia, il corpo reale, la sua immagine cancellata è consumata per sempre, se non viene più rimandata all'infinito da qualche video. Penso a tutti quei poveri "ex-personaggi", oggetto di un qualche "giorno di gloria", e poi immediatamente consumato. Finito. Annientato.
... continua da... sopra
Ma la memoria riesce a donarci anche un'altra forma di immortalità, più semplice e chiara. Quella che proviene dal passato, dal profondo del tempo.
Mi viene in mente un'immagine di grandissimo impatto. Il volto di Gesù.
Un'immagine di immortalità - al di là di ogni aspetto di religiosità - vera e propria.
Milioni di uomini, in ogni continente sono testimoni di questa forma di immortalità.
Questo esempio risulta troppo "contaminato" dai riflessi che la religione proietta sulla nostra memoria.
Allora, pensiamo a Monna Lisa. Il Genio di Leonardo ci ha regalato l'immagine che ha reso reale l'idea di immortalità.
Monna Lisa è immortale. Nessuno potrà mai ucciderla. Ed un caso in cui la vita prende forma senza aver neanche bisogno di un supporto corporeo, reale.
Tutto questo ha un senso?
Dirai tu, ma che, Piero, sei diventato scemo?
Se metto in rapporto l'immagine, l'immortalità e la memoria con una persona, con me, o con te, per esempio, la risposta alla tua domanda (sono diventato scemo) sarà un si senza dubbi.
Ma se metti in rapporto l'immagine rimandata dai media (dalla tivvù, dalla rete) con i fenomeni di massa, vedi che la relazione cambia completamente aspetto. Penso alla politica che si svolge ormai in tivvù, in Italia, in America e nel resto del mondo. Penso alle immagini del mondo che acquisiscono il dono dell'immortalità solo perchè passano attraverso milioni di video ogni giorno...
Mike. Non è che Stella si sia sbagliata. E' che avete parlato della sua immagine in modo diverso. Lei, rapportandosi alla sua materialità fisica, le cui immagini continuano a girare negli spot di tutte le tivvù che conosciamo. Tu alla sua immagine incorporea.
L'occhio. La porta da cui veniamo allagati dal fiume di immagini che quotidianamente ci sommerge.
E' l'occhio che tu hai dipinto, che ha la forza di commuoversi, di restituirci le lacrime in cambio di qualche squarcio di luce innocente, in forma di immagine triste e dolorosa, che lo ha attraversato in senso contrario.
Aggiungo io - tu lo sai che io cerco di "sondare" quello che c'è dall'altra parte - l'immagine della mente, che sta dietro quell'occhio. La diga che addomestica il flusso della luce innocente, lo rende percepibile, lo plasma, gli dà forma, lo distilla fino a trarne storie e sentimenti.
Quando vuoi, prova a dare un'immagine alla mente.
Sarà un'immagine immortale. Ne sono sicuro. Ci resterà impressa nella memoria per sempre.
PS. So benissimo che le tue immagini sono le tue immagini della mente. E sono, al tempo stesso, immagini del cuore.
Cara Annarita, se l' immagine mia ti ha colpito, ne sono felice.
Il blog è nato proprio per loro.
Le mie immagini vogliono essere un ponte di unione .
Con le immagini cerco di essere veramente me stessa senza veli nè maschere.
L' immagine è potere, le mie vogliono essere svelamenti del potere.
Non ho fatto studi approfonditi sulla psicologia del colore , nè dele linee, ma so benissimo come la scuola di pubblicità se ne serva.
Non è l' immagine che è pericolosa ma chi la manovra.
L' immagine libera è scoperta di qualcosa di nuovo, quella costruita con scopo finale recondito per uso e consumo del potere è malefico.
Un abbraccio.
Caro Piero, sono d'accordo con te.
Il potere dell' immagine è indiscutibile.
Non è stato scoperto oggi.
Ti ricordi? Ai tempi di Giustiniano, l' effige dell' imperatore era considerata come la stessa presenza fisica del monarca, sacrale come lui. La popolazione aveva poi traslato lo stesso potere alle immagini sacre ( un po' come oggi con le Madonnine che piangono sangue)con talmente tanta enfasi che la Chiesa ortodossa proclamò l' iconoclastia. causa di scissione fra oriente ed occidente, infatti quest' ultimo non l' applicò.
Io per prima non riuscirei a sputare o a fare gesti osceni su immagini sacre, ciò non toglie che non sappia benissimo che sono ed erano veicoli di potere.Il potere usa l' immagine, più forte della parola, per sottometterti e toglierti il libero arbitrio.
Le immagini, tu citi la Monna Lisa, ma io potrei citare il Cristo giudice di Michelangelo o altre così " Alte", bè Piero io addirittura non riesco a strappare una raffigurazione qualsiasi, perchè i " potenti" sanno benissimo che per traslazione qualsiasi immagine se la fai vedere spesso si insinua e diventa verità.
Io mi ribello, io così amante delle immagini le uso per svelare, faccio vedere il mio immaginario, perchè l' altro si riconosca.
Hai detto bene le faccio col cuore e la mente, la tecnica non mi interessa.
Se devo spiegare l' occhio che ho disegnato, potrei interpretarlo così:......osserva con l' occhio, non farti distrarre dalla bellezza neobarocca ( le ciglia decorate che sembrano una corona ovvero il bello decorativo e l' anelito al successo)nè dalle lacrime ( che stimolano la tua pietà, il tuo partecipare al dolore dell' altro)guarda con l' occhio e lasciati guidare dall' azzurro che è in te ( il divino, la tua coscienza, il tuo cervello)
Sai Piero, non solo le immagini ma anche il colore ha un grande potere, pensa che l' azzurro è il colore più usato in pubblicità, fa vendere di più.
Io mi sono abituata a guardare le immagini ad angolazioni diverse, oppure capovolte, al sole diretto o in semioscurità.
Mi alleno anche ad osservare le innumerevoli sfumature di verde delle foglie e degli alberi o i diversi celesti del cielo o i blù del mare.
Cerco di fare scorpacciata di immagini reali e di colori le uniche VIVE.
Un beso.
Se questa è l’‘immortalità’.
Per rispondere obbiettivamente a questa domanda, occorre svincolarci dalla concezione che abbiamo in modo strettamente personale dell’immortalità, la quale implica chiarire a cosa si riferisce. A quella delle religioni? perché non esiste religione che non preveda la continuazione della vita dopo la morte, anche se questa vita è immaginata in modo differente tra una religione e l’altra. In tal caso resta comunque identica la fede nell’immortalità, che diventa un tratto comune di tutte le religioni. Nessuna religione asserisce che l’uomo termina la vita nella morte, anche se questo è la realtà più evidente condivisa dalla scienza. La morte è quindi ritenuta una fine apparente, anche se nella realtà gli uomini muoiono per sempre, anche se a suffragio di questa idea di immortalità non vi sia nella realtà nulla di concreto ed evidente. Scrisse Nietzsche: La grande menzogna dell’immortalità personale distrugge nell’istinto ogni ragione, ogni natura: tutto ciò che negli istinti è benefico, propizio alla vita, garante dell’avvenire, suscita a quel punto diffidenza.(1)
A questo punto si forma l’idea che qualsiasi segno che si mostra garante di una certa immortalità, ovvero che si forma in alcuni – tanti o pochi che siano, non importa – è un modello che attrae da farlo assurgere quale “staminale” che vince la morte.(2)
È così che la vita biologica si perpetua indipendentemente dalla relativa modalità dinamica e per questo fine concorrono innumerevoli potenziali di natura umana e naturale con eventi felici ma anche disastrosi.
Dunque, una volta convinti che così va il pendolo della vita sul pianeta Terra, non resta che ammettere, anche se con repulsione per molti, che la risposta al tema di questo post, “Se questa è l’‘immortalità’”, è categoricamente sì!
Se si riflette giova avere rapporti con simili concezioni, là dove si manifesta repulsione, perché essa si rafforza per far rinascere cellule neurali nuove, giusta la scoperta scientifica della staminale neurale suddetta, definita appunto “immortale”.
In quanto alla concezione dell’immortalità che c’è nella nostra mente, anzi nel nostro essere, in mancanza di quella religiosa, è una cosa in continua evoluzione soggetta agli effetti delle nostre sensazioni. Interrogando perciò la coscienza sappiamo di volta in volta come va la vita, non tanto quella biologica ma quella interiore, perché è qui che muore e poi rinasce giorno dopo giorno rafforzando o mortificando il senso dell’immortalità in noi.
Chiunque si può sentire immortale, ed averne vampate temporanee o permanenti, anche l’ingiusto, il despota, l’assassino.
La morte di per sé tutto disgrega e riduce in polvere, tuttavia sappiamo che il FREDDO, che subentra appena essa si profila, la arresta temporaneamente. È IL LATO DEBOLE DELLA MORTE. Tant’è che si sono scoperti cadaveri di esseri antichi intrappolati in ghiacciai e questo ha consentito di analizzarne il Dna, da stimarsi quale seme di immortalità, se pur temporaneo.
Perciò se da un lato, quello biologico, la morte vince la vita, resta il concetto che può benissimo traslarsi alla nostra intima interiorità sino a giungere al suo centro imperscrutabile e dare certezze di immortalità.
Fa pensare, però, sentire l’allarme dei nostri scienziati e con loro molti capi di Stato del mondo, in merito ai ghiacciai, polari in particolar modo, che si sciolgono.
Ghiacciai, meraviglie in estinzione.
Calotte polari in ritirata: le inquietanti foto dai satelliti Nasa parlano chiaro. Il 2009 sarà uno degli anni peggiori per i ghiacci della Terra.
Gaetano
(1) http://www.lafilosofiaonline.it/pensieri-sull-immortalita.html
(2) Simile a quella scoperta di recente da un’equipe di ricercatori del Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare dell’ISS coordinata da Ruggero De Maria e Cesare Peschle, in collaborazione con lIstituto Besta di Milano, che apre nuove speranze per la terapia delle malattie degenerative del sistema nervoso centrale come l’ictus o la sclerosi multipla. [http://italiasalute.leonardo.it/News.asp?ID=6639]
Per carità, la famiglia è padronissima di gestire l'immagine come e quanto vuole. Mi sarebbe piaciuto però che gli introiti fossero devolutiin beneficienza. Sarebbe stato più elegante ...
....che la risposta al tema di questo post, “Se questa è l’‘immortalità’”, è categoricamente sì!
Bè, Gaetano io ho troppa fede e quindi troppa speranza per accettare questa idea.
Sai mi è arrivata una e-mail in una lingua indefinita ( del tipo maccheronico o esperanto)chi me l' ha inviata mi parla del mio blog e del mio interesse per la spiritualità invitandomi a visitare questo sito http://www.vopus.org/.
Ci vai a fare un giretto anche tu?
Un abbraccio.
Paola
Caro Giardino, mi sa che hanno ragione Pietro e Gaetano, oggi come ieri il denaro è l' immortalità, è quello che ti da il potere ed anche l' immortalità.
Perchè anche l' immortalità si compra.
Anzi paradossalmente, con la tv possono diventare immortali anche veline e velini, quindi è un tipo di immortalità democratica.
Io non ho capito proprio un c.zz.
Con simpatia.
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