mercoledì 18 novembre 2009

CROCIFISSO O TAU

I primi cristiani non usavano come simbolo il crocifisso in quanto era considerato dispregiativo per Cristo. Nel IV secolo Costantino vietò la crocifissione per le pene capitali e la leggenda vuole che sua madre Elena ritrovasse il legno della croce del Cristo ; i cristiani iniziarono così a raffigurare il Cristo crocifisso. Inizialmente veniva rappresentata solo la croce, poi Gesù venne rappresentato crocifisso ma non sofferente, soprattutto in ambito bizantino. Poi col tempo per evidenziare l' Incarnazione del Cristo vero Dio, vero Uomo, si rappresentò la figura Sacra inchiodata, ferita, sanguinante col capo cinto di spine, sino ad arrivare , soprattutto in ambito tedesco a rappresentazioni quasi macabre.
Ma esiste un altro tipo di crocifisso , che contempla il sacrificio di Cristo di essersi immolato per noi sulla croce ma allo stesso tempo è letizia e speranza: il Tau.

San Francesco «nutriva grande venerazione e affetto per il segno del Tau.

Lo raccomandava spesso nel parlare e lo scriveva di propria mano sotto le lettere che inviava» (FF 1079).

Il "Tau" è l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico.

Questo segno veniva anticamente adoperato, per il suo valore simbolico, per indicare la salvezza e l'amore di Dio per gli uomini. Lo troviamo nel libro del profeta Ezechiele, quando Dio manda il suo angelo ad imprimere sulla fronte dei servi di Dio il segno della salvezza: "Il Signore disse: passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un Tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per le abominazioni che vi si commettono" (cfr. Ez 9,4).

Il "Tau" è perciò segno di redenzione, segno anche esteriore di quella novità di vita cristiana, interiormente segnata dal sigillo dello Spirito Santo, dato a noi in dono il giorno del Battesimo.

Il "Tau" venne adottato perciò anche dai primi cristiani , ricordava la croce del martirio ma evocava anche il trionfo di Gesù sul male, evocava l' alfa e l' omega, il principio e la fine.

Nelle catacombe non troviamo simbologia del crocifisso , ma il segno del Tau.

Francesco d'Assisi, proprio per la somiglianza che il Tau ha con la Croce, nutrì grande venerazione per questo segno, tanto che esso occupò un posto rilevante nella sua vita e nei suoi scritti.

In lui il segno profetico si attualizza, riacquista la sua forza di salvezza, perché Francesco si sente salvato dall'amore e dalla misericordia di Dio. Il "Tau" era per lui il segno concreto della salvezza e della vittoria di Cristo sul male.

Si tratta di un segno dunque che ha alle sue spalle una solida tradizione biblica e cristiana.

San Francesco se ne impossessò in maniera così intensa e totale sino a diventare lui stesso, attraverso le stigmate del suo corpo, quel "Tau" vivente che egli aveva così spesso contemplato, disegnato e soprattutto amato.

Oggi i seguaci di San Francesco, laici e religiosi portano il Tau come simbolo del proprio impegno, come ricordo della vittoria di Cristo .

Non dimentichiamolo, anche se Cristo morì sulla croce egli trionfa sul male, cerchiamo di ricordarlo quando incontriamo i poveri cristi di oggi.



10 commenti:

Gianna ha detto...

Certo, Cristo è il Trionfatore.

Sapevo del Tau, ma non in modo così dettagliato.
Un abbraccio Teo.

Paola Tassinari ha detto...

Sì Stella, Cristo è il trionfatore, così come lo devono diventare i poveri cristi di oggi,se qualcuno deve essere messo sul piedistallo siano loro e chi si occupa di loro, davvero mi piacerebbe che il fine non fosse il profitto esagerato, ma una solidarietà ammantata di giustizia .......sto pensando alla fame nel mondo, ai bambini mandati al lavoro ( ho letto ad esempio che negli opulenti Stati Uniti si servono dei bimbi per raccogliere i frutti di bosco, perchè essi hanno le dita piccole)e tutti quei casi in cui i diritti umani sono calpestati.
Un abbraccio a te cara Stella.

pierperrone ha detto...

Alba (Bertolt Brecht)

Non per caso
L'alba di un nuovo giorno
Inizia col grido del gallo
Che fin dai tempi antichi indica
Un tradimento.

Ecco, il grido del gallo deve aver segnato anche il momento della salita del Cristo sul monte Calvario per essere inchiodato per l'eternità di tutti i tempi al legno nudo della Croce.
Il grido del gallo, come il bacio, sono diventati, dal compimento di quel triste destino obbligato dalla volontà di un Dio difficile da comprendere - il Dio che manda a morire sulla Croce il suo unico Figlio, fatto della sua stessa materia - sono diventati, il grido del gallo ed il bacio, il segno del tradimento.
Ma può essere chiamato tradimento ciò che avviene per volontà immutabile del Dio onnipotente?
O non dovremmo piuttosto consolare con la nostra più dolce pietà i poveri Giuda e Pietro, simboli del tradimento eterno dell'uomo contro il Dio?
Come potevano difendersi quelle creature così deboli, caricate di un destino così atroce?
Uno si uccise, della morte più atroce, appendendosi ad un ramo, senza la consolazione di un gesto di compassione da parte di nessuno dei suoi amici.
L'altro, dopo aver tradito ben tre volte, dovette scappare. Fuggì via, sconsolato. Inseguito da quei gridi striduli che ogni davano agli uomini il tiepido ristoro della luce del sole, ed a lui solo l'angoscia del buio di un nuovo giorno senza nascondigli.
La sua consolazione fu la Croce.
Lì, inchiodato a testa in giù, trovò finalmente il suo riposo.

Non dobbiamo noi avere pietà per sempre del loro destino terribile?

Come potremmo sfuggire, noi, se un caso crudele ci condannasse ad un destino così terribile?

Paola Tassinari ha detto...

Infatti Piero, ci sono dei vangeli apocrifi che non condannano Giuda, anzi viene stimato di più in quanto si prende la responsabilità di consegnare Gesù, è Cristo che glielo chiede e lui accetta ....è come nei film chi accetta di dare il colpo di grazia ad un morente per pietà.Io che sono pusillamine...metto la colla per i topi e poi non ho il coraggio di ucciderli, chiamo mio marito, io non sono un Giuda, sono peggio.
Però dal fondo dellemie mancanze ( tante) ti rispondo..............
pietà sì, ma oltre alla pietà giustizia e solidarietà.
Un abbraccio.

Gaetano Barbella ha detto...

Mia cara Teoderica, la fantasia in te non è ancora quella aurea!

Riferendomi al tuo ultimo commento, finché ti trovi a mescolare le cose del piano temporale con altri piani di ordine metafisico, non sarà mai possibile vederle conciliate secondo la ragione umana. Mettiamo la questione di Giuda traditore come ci viene descritto nei quattro Vangeli Canonici. Ma è solo la punta di un iceberg.

Riporto di seguito quel che interessa approfondire del mio saggio “Specchi ustori nel cielo del cenacolo” (di Leonardo) http://www.webalice.it/gbarbella/cenacolo_leonardo.html:

«...A questo punto manca poco per convincerci definitivamente che in tutto ciò che è riportato nei Vangeli sono frammischiati fatti temporali con quelli animici e spirituali.

Per esempio esaminiamo il caso di Giuda Iscariota che verrebbe messo allo scoperto nel bel mezzo dell'Ultima Cena.

Ora, solo vedendo Pietro, bellicoso come doveva essere, capace di passare a vie di fatto con la spada (che poi è inammissibile per Pietro, un discepolo di Gesù e un pescatore per giunta, porti con sé una spada, poiché il suo Maestro non aveva bisogno di guardie del corpo, almeno sul piano fisico), come effettivamente accadde nella fase dell’arresto di Gesù per impedire che la cosa avvenisse (infatti per questo Leonardo lo ritrae, nella sua forza ma anche debolezza (la Salamandra e la Remora alchemica nell’ordine), col coltello in mano, avrebbe mai sopportato che Giuda fosse presente nella cena col Signore? E per giunta accanto a lui? Ma questo vale per tutti gli altri apostoli che congiuntamente non avrebbero mai sopportato l’infamia della presenza di colui che avrebbe fatto arrestare e poi crocifiggere il loro Maestro.

Non solo, ma avrebbero impedito che Giuda li seguisse, in seguito alla cena, sul Monte degli Ulivi, dove avvenne l’arresto.

E risalendo ai fatti antecedenti, quando Gesù viene accolto trionfate a Gerusalemme ed entra nel Tempio di Salomone, generando lo scompiglio fra i venditori di colombe e poi si appresta a insegnare, non c’era alcuno che non lo conoscesse in modo indelebile. Specie fra quelli del Tempio, dal sommo sacerdote fino all’ultimo dei suoi servi [cfr. Lc, 19, 28-48; Mt, 21, 1-17; Mc, 11,1-18]. Dunque, quando avvenne l’arresto di Gesù, i servi del Tempio non avevano proprio bisogno dell’indicazione prestabilita col famoso «bacio» da parte di Giuda Iscariota, perché lo conoscevano molto bene...».

Il caso di Giuda visto in modo esoterico di un altro scritto (un commento presente sul Web):

«...Per stare in linea con la tradizione cristiana si può interpretare la cosa con un velato intento manovrato dal destino, sia per Gesù Cristo, «figlio dell’uomo e figlio di Dio», sia per Giuda Iscariota di cui si dice che era preso dal potere, in modo che per vie “inverse”, ma concordanti, si adempisse il «segno» in questione. Per dire che entrambi - Cristo e Giuda - si conformarono secondo le rispettive “inclinazioni”. Di qui il il “vero” dalle due facce opposte - diciamo - in “buona fede”. Più chiaramente riesco a immaginare che le argomentate “inclinazioni” dovevano fare i conti con i relativi processi mentali a livello intuitivo. Dunque il tradimento di Giuda potrebbe essere visto secondo il relativismo del suo tempo. Venendo al fatto saliente in stretta relazione all’epoca attuale, l’atto deicida di Giuda può essere descritto come quella di un genere di “apostolo”, stracolmo di zelo a modo suo specifico, che “stacca la spina” della “macchina” uomo in cui viene detto (per bocca di Giuda) che “alloggia” il Cristo, altrimenti non si adempie il progetto di redenzione umana. Insomma la venuta del Cristo, a ragione del suo alto mandato non si può vedere senza ammettere delle “quinte” di un processo iniziatico in cui era previsto anche l’atto tragico finale, quello della morte iniziatica, appunto. Perciò il tradimento di Giuda va visto come l’episodio sacrale più importante, a dispetto delle apparenze spregevoli...».

Gaetano

giardigno65 ha detto...

ma ci leggiamo nel npensiero anch'io ho scritto di simboli !!!

ciao e buona vita

Paola Tassinari ha detto...

Ebbene caro Gaetano io ho risposto a Pietro....io sono peggio di Giuda in quanto il mio essere non è in grado di avere tale responsabilità......io non sono autorevole nè responsabile ( responsabile nel senso di far parte degli aspetti più " sacrali" o " determinanti") non ne ho la capacità con ciò volevo dire che Giuda è chi fa sì che l' evento si compia, se ne prende il carico più gravoso......quindi non so esprimermi bene come te ma sono perfettamente il linea con quello che tu dici.....per altre strade anche se pietose arriva Pietro col commento in cui salva anche Giuda.
Quello che mi premeva trasmettere era di aggiungere( alla simbologia spicciola corrente di oggi che vede il " povero Cristo " in croce) una simbologia di vittoria sul male, di letizia, per far sì che una volta "detto" ciò si realizzi, faccia fare ai poveri cristi un salto.....nel senso che non devono stare eternamente in croce ed avere la pietà, ma tutti noi aiutare chi è in difficoltà per sollevalo dalla croce e farlo vincere.....insomma aiutare i poveri cristi in tutti i modi.....materialmente e spiritualmene......per far sì che non si dica...."eh poverino hai la tua croce da portare" ma che si dica "ti aiuto a sollevare la tua croce insieme trionferemo".......insomma un' idea pazza di cambiare simbologia per cambiare la realtà.
Non so Gaetano se hai capito qualcosa....come vedi la mia fantasia più che aurea è "incasinata".
Aspetto una tua risposta , ti sei dimenticato di dirmi cosa ne pensi del Tau .
Ciao

Paola Tassinari ha detto...

Ho visto Giardino, anche tu sei appassionato di simboli. Io essendo amante dell' arte mi ci sono avvicinata perchè altrimenti non si riuscirebbe a "leggere" nessuna opera d' arte.
ciao.

Gaetano Barbella ha detto...

Cara Paola, entrare nel merito degli “Uomini del Tau” è rischioso ed è come dire “Non nominare il nome di Dio invano”. Si tratta di un mondo di esseri che in vita è come se non esistessero al pari degli altri viventi normali. Per cui il sottoscritto, non riuscendo ad essere capace di tanto se non con un vago sapere intuitivo “rubato agli dei” e per questo continuamente in pericolo, non può che dire quel famoso “boh” che sai.
Tuttavia, in proposito, posso indicarti un maestro autorevole che tu dici conoscere, Rudolf Steiner. Avendo cercato pazientemente fra il sapere eletto, sempre disordinatamente a causa dello stato precario per destino “oscuro”, tutt’altro che di privilegio, mi sono sciorinato molta roba di questo signore. A consuntivo non è che sappia chissà ché di lui e della sua Antroposofia, però mi rassicura una cosa di lui e le sue “storie”, in gran parte conferenze, che è quella di un maestro che nell’insegnare “comincia sempre daccapo”, naturalmente attraverso la sintesi. E questo collima col pensiero scientifico di un nostro scienziato molto noto, il prof. Boncinelli, con la sua teoria dei cosiddetti “geni architetti” o “preistorici”. Egli dice che «Un bambino inizia a svilupparsi con l’attivazione di questi geni “preistorici”, quindi, è come se in pochi giorni ripercorresse l’intera storia evolutiva». Vedi Scientificando di Annarita. Da questo si può capire sé stessi poiché le inclinazioni personali si debbono per forza conformarsi ai fatti “preistorici”.
Sul tema in discussione di Steiner è illuminante la sua visione (chiaroveggente) del come è stato possibile la venuta di Gesù grazie alla predisposizione nei mondi spirituali (lui dice degli dei). Si viene a sapere così che ci sono voluti nientemeno che DUE GESÙ per farne uno! Tant’è che le due genealogie di Gesù, quella di Matteo e Luca, a questo portano. Si tratta del fluire nel tempo del giusto sangue che nel caso della genealogia di Luca proviene da Dio e di queste cose se ne parla nei libro “Il vangelo di Luca” di Steiner e “Infanzia di Gesù” di Emil Book (entrambi ediz. Antroposofica). Vedi anche qui. [LA VITA DI GESU' E L'INCARNAZIONE DEL CRISTO SECONDO L'INDAGINE AKASHICA].

Ma ho modo di farti capire senza troppe complicazioni l’ARTE DEGLI DEI nel predisporre i destini degli uomini indicandoti un film di fantascienza che ti aprirà la mente sulle cose che ti preme sapere. Si intitola THE ISLAND che è stato diretto da Michael Bay, ed è uscito nelle sale americane il 22 luglio 2005 (nelle sale italiane il 26 agosto 2005). All'inizio tratta l'argomento come la narrazione della vita quotidiana di una futuribile società chiusa eutopica-distopica, facendo capire soltanto in un momento successivo che la maggior parte dei membri di questa società sono "agnati" frutto della clonazione umana, destinati ad essere macellati per donare i loro organi agli umani originali, ricchi e famosi, che previdentemente si erano fatti clonare. Vai su Wikipedia.

Buon weekend,
Gaetano

Paola Tassinari ha detto...

Caro Gaetano, tu non ci crederai, ma questo film , l' ho visto l' altra sera in televisione e mi ha colpito fortemente, anzi sono rimasta stupita che di un tale film io non ne avessi saputo nulla, nè da amici, nè dalla pubblicità o dalle recensioni. Sono qui che ci rimugino sopra da qualche giorno.Naturalmente io stavo dalla parte dei cloni, ed ecco che allora viene fuori in questi giorni, questa mia "passione" verso San Francesco,il Tau e Gesù ( una visione religiosa vista con l' animo dei fanciulli). I cloni di Island mi piacevano perchè erano "puri"come fanciulli.
In quanto a Rudolf Steiner lo conosco solo attraverso l' arte, lo conosco così a "pelle".....ho dei libri, ma non li ho letti, sono lì, i libri vanno letti quando ti senti "pronto", io devo seguire quello che ho dentro, non ho conoscenza devo seguire il mio "DNA".
Fortuna che tu Gaetano riesci a capire qualcosa anche nel mio scrivere "sconnesso".
Mi hai dato parecchi spunti per riflessioni, ricerche da fare e nuove letture.
CIAO e buon weekend anche a te.
PS Però che bello.....le cose da scoprire non finiranno mai.