martedì 29 settembre 2009

SEI PROPRIO COME UN PAGANELLO

In Romagna si dice spesso "sei proprio come un paganello" intendendo una persona credulona, in quanto il paganello abbocca facilmente all'amo, ed è la gioia dei pescatori inesperti. 
Il paganello fa parte della famiglia dei "pesci dimenticati". 
Il nome gli fu dato da S. Antonio da Padova quando fu chiamato a Rimini per convertire i cittadini non credenti. 
Poiché si accorse di non ottenere buoni risultati, pensò di recarsi al porto per rivolgersi ai pesci che accorsero numerosi. L'unico pesce che non si presentò fu un piccolo pesce dal colore della sabbia, che da quel momento fu chiamato paganello, un seguace del paganesimo. 

QUESTO POST E' DEDICATO A ME STESSA, AL MIO ESSERE "PAGANELLO"

sabato 26 settembre 2009

SE QUESTA E' L' IMMORTALITÀ.

Da un articolo di Igor Righetti ( giornalista professionista, docente di Teoria del Linguaggio radiotelevisivo dell' Università di Roma Tor Vergata) 
"... ma Mike Bongiorno non è morto. La tv regala l' immortalità. Non a caso in questi giorni lo vediamo assieme al figlio Leonardo e a Fiorello negli spot della compagnia telefonica Infostrada."

giovedì 24 settembre 2009

SCRITTI MORALI DI EPICURO

Chi commette ingiustizia, se anche riesce a rimanere occulto, è impossibile ne abbia la certezza: per modo che il timore ch' egli ha sempre del futuro non gli permette di avere piacere nè fiducia del presente.
MA OGGI VALE ANCORA QUESTO AFORISMA?

lunedì 21 settembre 2009

SCRITTI MORALI DI EPICURO


Quale cosa è più ridicola che cercare la morte, quando è con lo stesso timore della morte che ti sei resa impossibile la vita ?

sabato 19 settembre 2009

UN GIORNO VENNE DA ME MALINCONIA

FOTO DI FABIO CORVINI ELABORAZIONE DI TEODERICA

Un dì si venne a me Malinconia
Un dì si venne a me Malinconia
e disse: "io voglio un poco stare teco ";
e parve a me ch'ella menasse seco
Dolore e Ira per sua compagnia.

E io le dissi:" partiti,va via"
ed ella mi rispose come un greco:
e ragionando a grande agio meco,
guardai e vidi Amore, che venia

vestito di novo d'un drappo nero,
e nel suo capo portava un cappello;
e certo lacrimava pur di vero.

Ed eo li dissi: " Che hai, cattivello? ".
Ed el rispose: "Eo ho guai e pensero, chè nostra donna mor, dolce fratello"
(Dante Alighieri)

Un giorno venne da me Malinconia
Un giorno venne da me Malinconia
e disse: "Io voglio stare un poco con te"
e mi parve ch'essa portasse con sé
come compagni Dolore e Cordoglio.

E io le dissi: "Allontanati, vai via "
ed essa mi rispose superbamente:
e mentre discorreva con me molto comodamente,
guardai e vidi Amore, che veniva

stranamente vestito d'un drappo nero,
e portava sul capo un cappello; (segni di lutto)
e di sicuro piangeva davvero.

Ed io gli dissi: "Che hai, infelice? "
Ed egli rispose:"Io ho sventura e dolore, perchè la nostra donna ( Beatrice) muore, dolce fratello>>.
(Traduzione: Lorenzo De Ninis)

mercoledì 16 settembre 2009

COSA È PIÚ SURREALE?

Cosa è più surreale? 
Immaginarsi nuovi mondi paralleli, oppure accettare passivamente la surrealtà del reale? 
Sognare, fantasticare, non credersi polvere, amare, sperare? O accettare il nulla, ed in nome del nulla, accettare un mondo dove si muore per troppo cibo e cambiando solamente luogo si muore per mancanza di cibo? 
Un mondo dove i savi continuano ad ammazzarsi e i matti si uccidono per il troppo dolore? 
Oppure senza impastarsi la bocca di grandi cose, analizziamo le piccole consuetudini e... troviamo normale i Funerali di Stato per Mike Bongiorno? 
Cosa è più surreale???????????????????????????

domenica 13 settembre 2009

SURREALITÀ

Quella grigia è una Mappa Surreale inspirata alla città di Roma di Gaetano Barbella vedi qui  (quella con lo sfondo nero è una mia elaborazione, ispirata dalla Mappa di Gaetano Barbella e dalla poesia di Simone Cattaneo) 
Avrei voluto dire tante cose, ma il caso ha voluto che questa mattina leggessi sulla Voce di Romagna, in un articolo di Davide Brullo, una poesia inedita di Simone Cattaneo. 
Questa poesia esprime la stessa emozione, che ho provato con la Mappa di Gaetano. 

***************** 
Con occhi come un opossum entro in un bar 
dove un cameriere ubriaco incespica 
e quasi cade addosso ad un frocio 
che gli offre tequila e sigarette per una palpatina veloce. 
Il finocchio è vestito con una camicia lurida, collant e tacchi a spillo 
e continua a fare l' occhiolino ad una vecchia fotografia di Robert De Niro. 
Ballando e sniffando coca da un barattolo azzurro senza farsi troppo notare, 
fino a quando non strilla interrompendo ogni scommessa, musica e fetore da bar. 
Nel bagno un vecchio con un sari di seta dai colori brillanti ha girato l' occhio causa infarto. 
Una prosperosa quattordicenne l' ha ucciso con un pompino.
 Tutti le hanno offerto da bere. È stata eletta reginetta della serata. 
SIMONE CATTANEO 

*************************************************************************** 
Una manciata di giorni fa Simone Cattaneo è morto, si è gettato dal balcone di casa sua. Aveva 35 anni
****************************************************************************

venerdì 11 settembre 2009

LA VIOLENZA SULLE DONNE

IL 9 E IL 10 SETTEMBRE CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE... NON PENSARCI SOLO QUEI DUE GIORNI La violenza sulle donne è purtroppo una pratica molto diffusa in tutti i continenti, e in generale avviene all'interno delle mura domestiche o comunque è esercitata da persone che con la vittima hanno un rapporto di conoscenza stretta. 
Nel mondo una donna su tre nel corso della propria vita ha avuto esperienze di violenza sessuale, fisica o emotiva. 
E, secondo l' Organizzazione mondiale della sanità, una percentuale di donne compresa tra il 10 e il 69% ( varia secondo il paese considerato) è stata vittima di un partner. 
In India più di 5 mila donne sono uccise ogni anno perché i loro parenti ritengono non assolvano ai loro doveri. 
Ma la violenza non riguarda solo le nazioni più lontane. 
In Europa, il 12 /15% delle donne è vittima di violenze domestiche, e tra quelle nella fascia tra i 16 e i 44 anni l' aggressione tra le mura di casa rappresenta la prima causa di morte.

martedì 8 settembre 2009

NON DISPREZZARE QUELLO CHE HAI


Questo racconto afferma che spesso si scoprono più utili delle cose lodate quelle che tu hai disprezzato. Il cervo dopo aver bevuto si fermò presso la fonte e vide nell’acqua la sua immagine. Lì mentre ammirava le ramose corna e biasimava l’eccessiva sottigliezza delle gambe, all’improvviso atterrito dalle voci dei cacciatori cominciò a fuggire e ingannò i cani con un' agile corsa. Allora il bosco accolse la bestia selvatica, nel quale trattenuto dalle corna impigliate cominciò a essere sbranato dai mortali morsi dei cani. Allora, morendo si dice che abbia levato questo grido: «Oh me infelice che ora finalmente capisco quanto mi furono utili quelle cose che avevo disprezzato, e quanto dispiacere mi avevano dato le cose che avevo lodato».

domenica 6 settembre 2009

I ROMAGNOLI AMANO GLI STROZZAPRETI

La prima citazione che si conosce sulla pasta fresca si ha in un atto notarile del 1279, in cui si fa riferimento ai " maccheroni". 
La pasta secca, invece nasce al sud e sembra di origine araba nomade. 
È uno scrittore arabo che ci informa, attraverso uno scritto del 1150 che si produceva una pasta dalla forma di "vermicelli", gli antenati degli attuali spaghetti.
La pasta fresca è uno dei prodotti più rappresentativi della gastronomia romagnola.Viene proposta nella versione asciutta o in brodo, ed è da considerarsi "vera" pasta quella "fatta in casa" che deve essere consumata entro pochi giorni. 
Il carattere fortemente anticlericale dei romagnoli è rivelato anche da un caratteristico piatto di pasta della Romagna: gli STROZZAPRETI, striscioline arrotondate che si ottengono sfregando fra le mani un impasto composto da farina, acqua e un pizzico di sale. Dopo la bollitura vengono portati in tavola conditi con il sugo di pomodoro e salsiccia.

giovedì 3 settembre 2009

LA ROSA CHE SI DONDOLA

Dopo la soppressione degli ordini religiosi, con la venuta dei francesi, e più tardi nel 1866 con l' Italia unita, nella biblioteca dei frati camaldolesi di Classe confluirono libri e documenti provenienti da altre chiese e conventi. Il convento fu sistemato, per arrivare ai giorni nostri, fiore all' occhiello di Ravenna, la biblioteca Classense in via Baccarini . Qui al centro del chiostro grande del 1600, fra alberi secolari, vi è una cisterna a quattro colonne, i cui secchi di bronzo artisticamente lavorati hanno ispirato Diego Valeri ( Fu qualche anno docente di lettere a Ravenna) questa poesia scritta nel 1918 , dedicata a Santino Muratori.

C'è una piccola rosa che si dondola
sul pozzo antico, in mezzo al gran cortile:
una fiammella di carminio intenso.

Freddo grigiore intorno, ma la piccola
rosa si volge al ciel primaverile,
e il ciel le piove il suo sorriso immenso.