domenica 26 marzo 2017
VIAGGIO IN FRANCIA XVIII
Rennes le Chtâeau è un paese “allegro” e “colorato”, con quell’aria di
“gioco non gioco” già riscontrata a Montségur, mi spiego, non ho trovato
“strani” gli edifici tanto famosi di Saunière, ma certe case degli
abitanti con particolari allestimenti, non sono riuscita a capire se
queste persone stessero al “gioco del mistero” o se fossero segnali e
simboli per chi era in grado di capirli. Esempi: scritte sulle porte
indecifrabili, una particolare meridiana, una casa con arnesi affissi su
tutta la facciata: un giogo in cui era inserito un cranio di una capra
(simile al bafometto dei templari), un badile (riferimento alla
Maddalena che scambiò Gesù risorto per un giardiniere perché aveva una
vanga), una falce (simbolo della morte), una mannaia (riferimento alla
decapitazione) ed altri arnesi che non ho ben capito cosa fossero.
Un’altra casa aveva affisso: la statuina di un monaco guerriero, una
spada, una statuina femminile decapitata, un rilievo con donne ridenti,
una suonava l’arpa, una aveva in mano una testa d’uomo e via dicendo il
tutto omaggiato da un fascio di rose ormai secche, poi ancora 4 zampe
forse di cinghiale, non sono sicura, una meridiana costruita col simbolo
dei templari (un cavallo con sopra due uomini), una testa di bambola
dentro ad una gabbia, altri allestimenti che non ho decifrato e un
sedile con scritto “anim alet” (riferimento forse ad Alet les Bains?
Quest’ultimo è un paese vicino a Rennes, dove nacque il famoso e
famigerato Nostradamus, l’astrologo veggente di origine ebrea e nipote
del medico particolare del re di Francia)… mi sa che a Rennes vivono dei
buontemponi, che alimentano il mistero che è la fonte dell’economia di
questo paese. L’impressione che ho avuto di Rennes le Chtâeau è simile a
quella di Fiabilandia a Rimini, ma forse il segreto si può svelare solo
col gioco… chissà. Intanto ci dirigiamo verso la montagna sacra Il
mitico Bugarach, conosciuto con svariati soprannomi (Le Pech, Montagna
delle fate, Holy Mountain, Padre delle pietre, tra gli altri), monte,
già sacro ai catari che in Linguadoca avevano la loro roccaforte, nel
corso degli anni è stato oggetto di attenzioni e di studi di ogni
genere. Considerato come il tenebroso custode del Graal, il Bugarach è
stato da sempre meta di visitatori che hanno invano cercato di capirne i
misteri, su questa montagna avrebbero, infatti, effettuato scavi e
ricerche i nazisti di Hitler e la NASA che, alcuni anni fa, avrebbe
condotto rilevazioni e saggi nel terreno alla ricerca della Terra Cava,
un mito su cui ho indagato molto perché ne ho scritto un romanzo dal
titolo: Ar var alda (Prima del tempo). Il 21 dicembre 2012 (data della
‘bufala’ dell’apocalisse prevista dai Maya) il Bugarach fu invaso da
migliaia di persone perché, non è ben chiaro per quale motivo, il monte
doveva essere immune dall’apocalisse. Il Bugarach, in tema con
l’atmosfera di Montségur e di Rennes le Chtâeau ci accoglie col gioco:
un alieno vestito da umano con accanto la sua piccola astronave.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Paola ciao, il mio libro non ha venduto molto, molte cause ce l'ha, secondo me, l'editore. Non mi mette neanche in Amazon. Devo pensare alternative varie e serie. Scusa se ti parlo di altro , un ciao, Ettore
Posta un commento