venerdì 2 gennaio 2009

SULLA STRADA

Siamo alla partenza di un nuovo anno, è sempre un viaggio, è per questo che ho pensato ai treni. Quelli che vanno, quelli che arrivano, quelli che stanno. Cosa è meglio, partire, restare o arrivare? Non lo so. Però i miei treni sia all' andata che al ritorno sono paralleli, ed anche se non riescono a toccarsi non vuol dire che non esistano vite parallele alla mia, lontane ma vicine. Mi piace pensare l'inizio di questo anno, come un romanzo, come "SULLA STRADA" di Jack Kerouac (uno dei miei libri preferiti) forse non così sballata, ma per questo anno mi auguro proprio una vita in viaggio (anche se magari non mi muovo da qui) un anno beat. Io mi auguro questo e a voi tutti voglio augurarvi ciò che più sentite in sintonia con voi.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisogna avere fede nel credere che inizi un nuovo anno. E' la fede degli abitatori del tempo.


Cesare

Anonimo ha detto...

Jack Kerouac, uno dei miei autori prefereiti, ma amo molto tutti gli autori della beat generation. Kerouac mi accompagna, ogni tanto, anche nei miei racconti.
Credo proprio che abbia ragione Aristotele nell' affermare che ''L' amicizia e' un' anima sola che vive in due corpi diversi''. Lo dico perche' con te, Annarita, Gaetano, Roberta, Lliri e altri amici blogger mi trovo proprio in quello stato.

da ''The Scripture of the Golden Eternity'', di Jack Kerouac, frutto dell' incontro con il pensiero buddhista:

Give a gift to your brother, but there's no gift
to compare with the giving of assurance that he
is the golden eternity.
...
''Love is all in all'' said Sainte Thérèse, choosing
Love for her vocation and pouring out her
happiness, from her garden by the gate, with
a gente smile, pouring roses on the earth,
so that the beggar in the thunderbolt received
on the endless offering of her dark void.
...
Even in dreams be kind, because aniway there is
no time, no space, no mind.
...

(Porgi un dono a tuo fratello, ma non c' e' dono
comparabile a donargli la certezza di
essere la dorata eternita'.
...
''L' amore e' tutto in tutto'' disse santa Teresa, scegliendo
Amore per vocazione e riversando la propria
felicita', dal giardino per il cancello, con
un sorriso dolce, spargendo rose sulla terra,
sicche' il mendico nella folgore trasse
dall' infinita offerta del suo vuoto scuro.
...
Sii gentile anche in sogno, perche' comunque non c' e'
tempo, ne' spazio, ne' mente)

Anne Waldman, della ''The Jack Kerouac Scool of Disembodied Poetics, Boulder, Colorado'', nell' introduzione all' edizione City Lights, cosi' conclude:
''Leggetelo, rileggetelo, meditateci sopra, o poeti & ricercatori, & giubilate''

Annarita ha detto...

Quoto il commento del fratellino Pier, che ha sintetizzato efficacemente i miei pensieri e i miei sentimenti al riguardo.

Baciotti
annarita

Paola Tassinari ha detto...

Caro Anonimo, voglio avere la fede degli abitatori del tempo. Grazie della citazione.

Paola Tassinari ha detto...

''L' amicizia e' un' anima sola che vive in due corpi diversi'' Cari Pier ed Annarita in fondo è tutto in queste parole. Grazie della vostra presenza.

Gaetano ha detto...

Cara Artemisia, ho dedicato a tutti gli amici più cari, come Annarita, Pier Luigi e tanti altri un’ode di Pablo Neruda che ho postato nei rispettivi loro blog. Ora lo faccio pure nel tuo, cosa che vale per te ed anche l’amico Pietro e altri del blog che non conosco, come buon auspicio per il 2009 appena iniziato.
In quanto alla strada che tu argomenti, la mia non la conosco nemmeno io, e mai la conoscerò se non al suo termine. Ma una cosa mi consola, a un certo momento della vita ho continuamente imbrogliato le relative tracce al fato stesso, costringendolo a predisporla continuamente in qualche modo che non prevedeva prima.
Come ho fatto?
Pablo Neruda, con la sua ode alla vita, mette in guardia dal morire lentamente, cosa comunque inevitabile, e perciò mi ci predispongo in modo rilassato, ma non sempre ci riesco. Però c’è un modo per ricattare il fato affinché, pur dovendo disporre le cose degli uomini onde si apprestino a morire del tutto alfine, abbia anch’essa la memoria di ciò si è costretti a fare di riprovevole e vergognoso nel corso della vita, che però si giura di non averne avuto mai coscienza. Si giura di essere innocenti. Come di fatti realmente accaduti ma che non si sa come siano avvenuti e di questo se ne mantiene il ricordo per sempre. Io dico che è questa memoria il lasciapassare per l’eternità e ottenere così – non si sa come ma non si vuole nemmeno sapere – il pareggio dei crediti, della vita vissuta per finta e con gli interessi. Gli alchimisti chiamano remora questa memoria.
Mi ha sempre affascinato la definizione di un grande iniziato Lao Tse che si definiva "un bambino nato vecchio". Confucio diceva che Lao Tse era come un imprendibile drago nel cielo. Ecco forse quel che ho appena detto sulla vita e sulla morte mi viene da questa condizione che sento assolutamente mia. Non si può scalfire minimamente la coscienza di un bambino nella sua perenne innocenza, non facendolo vivere nella sua pienezza da uomo. Al cospetto del fato, solo in tal caso, ossia di vero uomo, egli deve rendere conto di tutte le sue azioni del corso della sua vita fino alla morte.

Cari abbracci,
Gaetano


ODE ALLA VITA

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in sé stesso. Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare. Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda

Paola Tassinari ha detto...

Caro gaetano, caro Gaetano ti ringrazio tantissimo , sei speciale come al solito........ma non posso dirti quello che vorrei dirti.
Mi chiami Artemisia, sì un tempo mi piaceva, tagliatrice di teste maschili, ma oggi penso che Artemisia , alla fine sia stata molto fortunata, a Firenze deve esseresela spassata un mondo, se non sbaglio aveva accesso all'elite culturale più avanzata , ed il marito datole come lasciapassare , secondo me le era indifferente e altri amori e altri interessi avrà avuto.E poi come dipingeva bene meglio del padre, lei era michelangiolesca.Figure maestose, donne imperiose, chissà se lei era così forte, oppure dentro di lei era spaurita, chissà se le forme giganti che usava erano una proiezione di quello che voleva essere chissà.

Gianna ha detto...

Buon 2009,come lo desideri tu!

Gaetano ha detto...

Vedi che ho imbroccato a chiamarti Artemisia?
Cara Paola dai tanti nomi, dai tanti frammenti da riunire continuamente. Convenivi che pensassi a Michelangelo invece di Leonardo, dunque a ragione della tua predilezione artistica, Artemisia è il giusto nome-auspicio 2009. Ma tu non sai com'è che mi è venuto di chiamarti inconsapevolmente Artemisia!
Artemisia = Arte-mi-sia che per sbaglio stavo per indirizzare male...
Allora buon Arte-ti-sia da oggi in poi e vale per emblema il disegno dell'albero dai frutti luminosi non più "al centro del giardino" e con le case-pietra. È la sezione aurea che comanda ma con armonia.
Ciao Teoderica,
gaetano

Paola Tassinari ha detto...

Che Artemisia sia. Un abbraccio. Paola

pierperrone ha detto...

... I treni... i treni...
Sono una metafora perfetta.
Spesso si sa dove si vuole andare. Altre volte si scende quando non si vorrebbe.
Alle volte si è ansiosi di arrivare...
Altre volte sono solo una routine senza senso...

Buon anno, intanto.

Associo i treni, naturalmente, all'idea di viaggiare. Che per me è qualcosa di favoloso.

Il treno è anche l'altro nome della curiosità. Per scoprire cosa c'è in un'altra parte del mondo (anche in quell'altra parte di noi, che è un altro pezzo di mondo. Non sempre ben conosciuto).

Anche il viaggio di Kerouac era una metafora; addirittura una vita vissuta come una metafora. E' stata un'epoca fantastica, quella. Peccato che se la siano lasciata bruciare fra le dita dall'acido lisergico, che gli ha rubato, alla fine, il cervello e l'anima...
Ma ci hanno lasciato molto, Kerouac, Ginsberg & c. Il sogno, l'inseguimento di un'idea, la voglia di correre capelli al vento, anche quando dentro il tarlo scava gallerie kafkiane.
E la musica... la musica, meravigliosa, quella di quegli anni là. 1960, 1970... adesso sta tornando tra i giovani...

Immagini dei treni ce ne sono molte... chiudo con "La locomotiva", di Guccini. Eroica. Romantica. Idealistica. Ideologica. Dolorosa. Delittuosa. Ambigua. Ingannatrice. Eppure ammaliante come poche altre immagini di morte.
Assomiglia agli inni patriottici del risorgimento "Eran trecento, erano giovani e forti, e sono morti"; oppure "Siam pronti alla morte, l'Italia ciamò, sì!"...

pierperrone ha detto...

Errata corrige: "...l'Italia chiamò, sì!"

Paola Tassinari ha detto...

Caro Piero bentornato. Le metafore sono una mia passione, i troppi libri letti alla rinfusa, senza nessun maestro, hanno fatto sì, che io costruisca i miei romanzi da inezie, da un fiore, da un suono, oppure che viva dentro al romanzo, se ne trovo uno che mi appassiona io ci vivo dentro, alla stessa maniera posso vivere dentro al suono, o ad una qualsiasi opera d' arte in cui mi pare di entrare in empatia con l' autore. Sono consapevole di sognare troppo , quindi sto facendo incetta di ricordi felici vissuti veramente, per restare coi piedi saldi a terra.ciao

Paola Tassinari ha detto...

Cara Stella grazie, spero di avere un anno che mi tolga questa marea di incertezze che mi è piovuta addosso. Ciao

Gaetano ha detto...

Cara Paola,
su S.Michele ho scritto un articolo che è riportato sul mio sito. È intitolato “L’Arcangelo Michele del Moretto” (vedi qui).
Ho mantenuto la parola data pubblicando lo studio che sai (vedi qui). Vedrai che ha assunto un’altra faccia, molto seducente, a far coppia con il tuo volto giovanile che invita con occhi socchiusi...
gaetano

Paola Tassinari ha detto...

Grazie Gaetano, ho stampato tutto , lo leggerò con calma, poi ti dirò cosa ne penso.
PS sto tentando di acquistare I DUE LEONI CIBERNETICI in rete, ma non puoi uscire anche in libreria? Solo in rete vuoi stare? ciao