lunedì 2 agosto 2010

PEOPLE

IVAN


Un mese dopo l’ arrivo di Pierino , superato il dispiacere della perdita di Igor II, comprammo per la seconda volta un cane di razza pinscher.

Lo chiamammo Ivan perché era piccolo piccolo ma voleva comandare solo lui.

Lui voleva mangiare per primo.

Lui voleva stare in braccio e non voleva che facessimo le coccole agli altri cani.

Se la prendeva con Pierino , facevano la gara della pipì.

Pierino alzava la gamba e faceva la pipì per marcare il territorio. Arrivava Ivan ed andava a marcare il territorio nello stesso punto di Pierino, allora ritornava Pierino a rimarcare il territorio, poi vi ritornava Ivan, sempre così fino a che alla fine Ivan scoppiava ad abbaiare arrabbiato, tremando furibondo.

Voleva vincere ma non aveva pazienza.

Si credeva un tombeur de femmes e non era capace di fare niente.

Era impotente.

Soffriva anche di epilessia.

Era sempre arrabbiato con tutti.

Era sempre arrabbiato col mondo.

Era sempre arrabbiato con Pierino, ma quando era freddo stava nella cuccia al caldo sotto al pelo spesso e lanoso di Pierino.

Se ne andò qualche mese dopo Pierino.


Il racconto è frutto di fantasia. Eventuali somiglianze a fatti realmente accaduti sono puramente casuali.

2 commenti:

Unknown ha detto...

saluti freddi da barcellona. sempre con sti cani, e poi ne vedi la morte. La morte tocca tutti prima o poi non prendere piu (in spagna non c'la u accentata) cani. Bello il racconto ma stai usando la mia tecnica, non testa ma palle e parola e cuore. besos e (stesso caso di prima) ettore and giusi

Paola Tassinari ha detto...

Ciao Ettore,
sto facendo la Spoon River dei miei cani, un atto dovuto.
Ettore, non ho più cani, a volte mi mancano terribilmente, ma la vita mi ha insegnato a stare attenta nel dare affetto, anche se solo animali.
Eppure continuo a dare il mio affetto, a far entrare persone ed animali nei miei confini, il mio dramma è che quando amo io non lascio, me ne sto avvinghiata come l' edera lì dove mi attacco, non mi stacco...e qualsiasi distacco è una lacerazione.
Non so se sono in grado di usare la tua tecnica nei racconti, ma sono lusingata di quello che mi scrivi, anche perchè sai benissimo che mi piace e mi prende il modo con cui scrivi.
Ciao Ettore, ciao Giusy, al bando le tristezze per voi due sia una vacanza di miele e sangria.
Besos.