lunedì 20 giugno 2011

LA FIERA DELLA VANITA'


Chi gode di essere lodato con parole ingannatrici prima o poi paga il fio con un pentimento umiliante. Mentre un corvo voleva mangiare un pezzo di formaggio rubato da una finestra, appollaiato su di un alto albero, una volpe lo vide e cominciò a parlare così: «O corvo! Qual è lo splendore delle tue penne! Quanta bellezza riveli nel corpo e nell’espressione del volto! Se avessi la voce nessun uccello sarebbe superiore a te». Ma quello sciocco, mentre voleva mostrare la propria voce, lasciò cadere dalla bocca il pezzo di formaggio, che la volpe astuta celermente afferrò con i denti voraci. Allora soltanto gemette lo stupido corvo ingannato.





immagine di Teoderica

2 commenti:

ilcuorecomeilmare ha detto...

Ciao Paola....
..mi piacciono i due colori ben marcati nella tua opera d'arte, il nero dell'abito ed il rosso dello sfondo. Complimenti!
Pare di vedere l'alternarsi dell'alba e della notte per arrivare sempre nell'alba successiva.
La vanità credo sia un bagaglio che tutti noi abbiamo sin da piccoli. Con la crescita, alcuni l'hanno custodito tanto bene da non aprirlo mai. Altri invece no. La vanità abita sia nell'uomo sia nella donna. E secondo me in egual misura. La vanità indica una forte credenza nelle proprie capacità. Credo che non possa essere vista come una forma di superbia. Penso pure che noi anche da soli siamo in grado di limare l'eccessiva vanità, sopratutto in presenza di sentimenti forti.
Sarò vanitoso?......Boh!
Un beso vanitoso.

Paola Tassinari ha detto...

Cosimo, la celeberrima favola del corvo io l'ho postata perchè a differenza della morale comune io sto dalla parte del corvo...tutti e dico tutti anche quelli che non si dicono vanitosi sono sensibili alle lodi...la lode è un apprezzamento che fa piacere e stimola a fare di più e meglio poi come in tutti gli atteggiamenti ...il troppo stroppia oppure ...est modus in rebus.
Ciao Cosimo.