sabato 7 luglio 2012

UN CAPPELLO PIENO DI LACRIME


ORIANA FALLACI nel suo ultimo libro “Un cappello pieno di ciliegie”, parlando di Longiano, cita sei volte l’icona della Madonna delle Lacrime, descrivendola nei minimi particolari :
…Le piaceva tanto, la Madonna delle Lacrime. Aveva due belle guancie paffute, indossava una bella veste cremisi e trapunta di stelle, col braccio destro reggeva un bel bambolotto che probabilmente era il Bambin Gesù…

Nel centro di Longiano, paese dell' entroterra romagnolo, nell' antica chiesetta di Santa Maria delle Lacrime, oggi Museo della Ghisa vi era un tempo (oggi al Museo d' Arte Sacra) collocata un' icona da sempre oggetto di venerazione da parte della popolazione.
Dell’anno 1506 il 2 marzo verso sera sudò un immagine della Beata Vergine oggi detta comunemente “Delle Lacrime”.
L’icona si trovava in casa di Sebastiano Barberi. Per tale prodigioso sudore si commosse tutto il popolo di Longiano, e per tanta devozione il Barberi donò alla comunità la propria casa con detta miracolosa immagine, perché si costruisse una Chiesa ( Archivio Parrocchiale ).
Oggi questa icona è balzata fuori dall' anonimato tramite le parole di Oriana Fallacci, nel suo libro postumo ed autobiografico, in cui parla di una sua antenata che era accolta come badante da una famiglia di Longiano. Ella era devota alla Madonna delle Lacrime, una Madonna paffuta e malinconica.
Questa icona dagli stilemi bizantini presenta una Madre affettuosa con in braccio il Bimbo col globo terrestre sormontato da una croce , colpisce per il tono acceso del manto di Gesù, un tono che contrasta con il rosso molto scuro del mantello della Madre. Il fondo oro, si annulla e si disperde nella cornice dorata e ben intagliata.

6 commenti:

ilcuorecomeilmare ha detto...

Lacrime e ciliegie si hanno un comun fattore, quello che una tira l'altra. Le lacrime che nascono da fatti positivi, sono le più accette. Parlano di infinito e di eterno.
Buon fine settimana di mare, cara Paola:-))
e....un cappello pieno di sorrisi dolci come ciliegie!

Paola Tassinari ha detto...

Lacrime e ciliegie, le prime di solito sono amare, le seconde sono dolci :)e quando non resta niente altro, anche una preghiera va bene :)

Gaetano Barbella ha detto...

Una icona simile si trova nel Santuario della Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza (TV). Qui è allestita una mostra dal titolo "Vergine fatta Chiesa. I Volti di Maria del Santuario Motta".
La più antica immagine è la piccola icona ex-voto che si trova nella nicchia del pilastro sinistro che guarda l'altare maggiore. È un dipinto su tavola di origine cretese-veneziana del XV secolo, detta la "Madonna del Latte".
I colori sono gli stessi che l'anonimo artista ha rispettato secondo l'iconografia orientale. Infatti Maria porta un abito bluastro segno di umanità ed è avvolta da un manto rosso segno di divinità, lo stesso colore rosso che avvolge Gesù (senza globo terrestre), sostenuto dalla madre. Completa il verde e il bianco e l'immagine è speculare a questa di Longiano.
Ciao, Tanino

pierperrone ha detto...

... ma, Paolè, non ti avevo lasciato i miei saluti, l'altro giorno? Spariti!
Mi dispiace, devo aver commesso qualche errore nel digitare.

Volevo ribadire che ispira pensieri freschi davvero questo sfondo di neve.
Quella corolla bianca è meravigliosa.

Un abbraccio,
Piero

Paola Tassinari ha detto...

Carpo Gaetano...queste Madonne portano un cappello di ciliegie o un cappello di lacrime?
Un abbraccio.

Paola Tassinari ha detto...

Caro Piero grazie della visita e dei saluti...per lo stile nuovo del blog è la mia fase bianca, la simbologia porta bene...speriamo.
Ciao.