domenica 17 maggio 2009

AMORE E PSICHE DI ROMAGNA

Uno dei più singolari personaggi della tradizione romagnola è un folletto con uno strano berretto rosso: Mazapegul. Tante sono le favole legate all'inquietante folletto del Mazapegul. Una delle più interessanti è la storia di una ragazza, che, ricambiando l'amore notturno del folletto, ebbe da lui diuturni servigi come una casa perfettamente linda, candidi bucati e dolci fragranti. Invaghita da tanta generosità, la giovane donna espresse il desiderio di vedere la faccia del suo amante. Nonostante i dinieghi del Mazapegul, lo costrinse a mostrarsi, ma all'orribile visione, morì di schianto. Si tratta di una popolare versione della favola di "Amore e Psiche" che ci attesta come, dietro al folklore, ci sia una rete di intrecci psicologici e antropologici, che, possiamo rilevare nell'analogia tra Mazapegul/incubo e l'insorgere delle pulsioni erotiche.

7 commenti:

Gianna ha detto...

Teoderica, a volte si pretende troppo e si perde tutto...
Non ero a conoscenza di questa storia.
Buon inizio settimana.

utilizerapagain ha detto...

Mazapegul, ecco da cosa derivava il nome del complesso rock scioltosi dopo la morte del cantante Dido, 'Amore lasco' (http://www.youtube.com/watch?v=zR1fIevu1-w) il loro brano piu' fortunato.
Per sapendo che erano tosco romagnoli non avevo mai collegato il loro nome a un folletto locale.
Felice e radiosa settimana.

pierperrone ha detto...

Sono sempre bellissime le storie raccontate dai nostri nonni, dai nostri genitori...
La mia mamma, quando ero bambino, mi raccontava le storie della guerra, quando era bambina lei. Del suo paesino in campagna, dei suoi tempi di gioventù. Come mi piaceva ascoltarla. Adesso vive abbastanza lontana. Ci vediamo di meno. E poi io non sono più un buon ascoltatore. Ma l'estate scorsa mi sono fatto raccontare tutta la sua storia, dei suoi genitori emigrati in America, dei suoi fratelli...
Sono bellissime anche le favole, le storie, i miti... sono sempre vivi, perchè ogni volta che qualcuno le racconta rimangono uguali ma cambiano sempre in qualcosa. Sono vive. Hanno ogni volta un dettaglio diverso. A volte addirittura una fine imprevedibile.
Al contrario dei film (o peggio delle fiction). che sono sempre uguali a sè stessi. Copie, copie sempre uguali a sè stesse. Non cambia mai una inflessione, una battuta, una scena... sarebbe bela la sorpresa, una volta, che un film si ricomponesse a dispetto del regista, secondo i gusti di uno spettatore... un film comandato da un folletto dispettoso... o un folletto cantastorie....
Pensa che sorpresa! Come ne parlerebbero la gente ed i giornali....
sarà per questa ragione che non riesco più a vedere un film...

Paola Tassinari ha detto...

Ciao Stella e grazie della visita.

Paola Tassinari ha detto...

Caro Pier Luigi , ne sai una più del diavolo.....conosci pure un gruppo che si chiama Mazapegul !!!!

Paola Tassinari ha detto...

Anche a me le storie , i racconti , mi piacciono molto , e ne ho raccolti tanti perchè mi piace ascoltare le persone anziane che raccontano queste "favole" oppure che raccontano la loro dura vita, oggi sembra un tempo tanto antico. .......ma mi piacciono anche i film, ma a te davvero un buon film non ti piace? Ciao.

utilizerapagain ha detto...

La mia mamma mi ha allevato a latte pane e rock
Felice e radioso giorno
Vale