giovedì 18 giugno 2009

MAI METTERE ALLA PROVA L' AMICIZIA E L' AMORE

Cervantes, nel Don Chisciotte inserisce "la novella del curioso fuori luogo". È la storia di un nobile, Anselmo, che ha un matrimonio d'amore con una donna onesta e gode anche dell'amicizia di un amico fedele, Lotario. A un tratto lo prende la curiosità, ovvero, di verificare se la moglie Camilla, sottoposta a tentazione, sarebbe stata disposta a tradirlo. Anselmo chiede all'amico di fingere di sedurre sua moglie, per vedere cosa succede. Lotario si rifiuta, ma Anselmo insiste e così Lotario accetta. Lotario rimane solo con la moglie dell'amico, però non ha il coraggio di parlare sconvenientemente, nè lei gli dà motivo di diventare intimi. Il tempo passa e, a forza di rimanere insieme, così come vuole lo sposo, che è sempre in viaggio, i due si innamorano davvero e diventano amanti. Quando Anselmo tornerà dal viaggio, saprà dal suo amico, che sua moglie è stata irreprensibile. Ma ovviamente non è più vero. E così Anselmo avendo procurato a sè stesso ciò che più teme, vive nell' ignoranza della rovina voluta da sè. Amicizia ed amore sono troppo importanti per essere messi continuamente alla prova.

6 commenti:

utilizerapagain ha detto...

''Amicizia ed amore sono troppo importanti per essere messi continuamente alla prova.''
Cicerone raccomandava di anteporre l' amicizia a tutte le cose umane: ''Nulla e' infatti cosi' conforme alla natura, cosi' adatto e ai momenti felici e ai momenti avversi''.
Cicerone in pratica riprendeva quanto aveva affermato Aristotele:'' L' amicizia e' un' anima sola che vive in due corpi diversi''.
''L' amicizia - continua Cicerone - e' nient' altro se non un perfetto accordo nelle cose divine e umane, unito con un sentimento di benevolenza e di affetto; e di essa certo non se, eccettuata la sapienza, dagli dèi sia stata data all' uomo cosa migliore''.
Amicizia quindi da anteporre ai piaceri,all' amore, specie se questo distrugge l' amicizia.
Naturalemente parlo per me. Puoi star certa infatti che altri intenderanno ogni mia parola in modo diverso e che, pur dando l' impressione di parlare della stessa cosa, in realta' parleranno di cose completamente diverse.
Ma anche i miei significati possono cambiare secondo i miei pensieri e gli umori del momento, secondo le immagini che sto associando.
Ma queste altre mie considerazioni mi porterebbero su un percorso minato: l' instabilita' del linguaggio, perche' scrittori, oratori, e i rispettivi ascoltatori e lettori non seguono affatto chi scrive e parla, ma le combinazioni formate dalle parole di questi ultimi con i propri pensieri, nozioni, umori ed emozioni del momento.
Riferendomi a Lotario e Camilla, chiudo con una battuta di mia nonna: ''Le promesse sono come le uova, si rompono facilmente''.
Buona serata
Vale

Paola Tassinari ha detto...

Ma queste altre mie considerazioni mi porterebbero su un percorso minato: l' instabilita' del linguaggio, perche' scrittori, oratori, e i rispettivi ascoltatori e lettori non seguono affatto chi scrive e parla, ma le combinazioni formate dalle parole di questi ultimi con i propri pensieri, nozioni, umori ed emozioni del momento.
Infatti , Pier Luigi è proprio il fascino delle parole, del racconto , che stimolano nuove analogie, nuovi pensieri , visioni ed umori che cambiano col tempo.
A me questo racconto piace molto , perchè mi fa riflettere sulla perfezione che cercavo un tempo, sulle prove che chiedevo , oggi quando qualcosa di bello mi accade , non vado più a cercare il pelo nell' uovo, mi basta quello che ho, e non mi piace mettere alla prova più nessuno , nè amore , nè amicizia perchè si rischia di rovinare tutto. Il principe azzurro ha sempre qualche difetto , ma si deve amare anche il suo difetto , anche l' amico si accetta come è.Altrimenti non è amore e non è amicizia.Un abbraccio.

Gaetano ha detto...

Concordo sulla riservatezza da dedicare all’amicizia e più in alto all’amore da cui germoglia come un fiore speciale, miei cari amici. Sante parole! Tuttavia la riservatezza è una condizione introvabile, è come quel “prato fiorito” che fa da copertina a questo post. E non a caso, perché è la stessa autrice a sottoporre il lettore e sé stessa alla tentazione di cogliere un fiore, quello che piace di più. Naturalmente, “caso vuole” che si tratti della prova pratica di ciò che si vuol capire, che con le sole parole (ingannatrici per altro) non bastano. Sicché con quel fiore attrattivo si sta un po’ a pensare se calpestare il prato per reciderlo e metterselo all’occhiello felici. Ci piacerebbe farlo col pensiero senza lasciare orme dissacranti, ma non è possibile, così alfine ci si decide per cogliere quel fiore. Ed è come quell’Anselmo della storiella del nobile Anselmo che inconsapevolmente perse la cosa più nobile del suo casato. Era il fiore che, ironia della sorte, corrispondeva alla risposta che si aspettava dall'amico sul conto della sua amata.

Buon mattino,
Gaetano

Gaetano ha detto...

Mi capita continuamente di distrarmi e commettere "errori", ora con Anselmo ripetuto quasi di seguito. Ma siamo sul tema del possibile "errare" su cose fondamentali e, chissà anche qui vale che non tutti i mali non vengano per nuocere. Cosa che potrebbe legarsi alla questione del post sull'amore. Vediamo, Anselmo, col solito gioco sillabico sulla parola, sembra che ci voglia additare il termine "elmo". Che forse l'amore è anche il giusto elmo della nostra mente? Dunque perdere la testa è anche come perdere il lume dell'amore che fa da elmo, appunto. Allora amore è ragione possono assimilarsi a quel prato fiorito del post che va solo goduto con la sola visione.
Stranezze dell'inconscio che nessuno reputa razionale seguire! Occorre uno smisurato coraggio e incoscienza, naturalmente, per seguirle! Però...
Gaetano

Gaetano ha detto...

Mi preme aggiungere dell'altro per concepire una peculiare circolarità sulla questione in discussione. Non perdere la testa che nella migliore delle condizioni trova l'accoppiata "ragione-amore", secondo la mia veduta or ora espressa.

Seguendo il blog "Laboratori di scrittura" della cara Maria, veramente speciale, mi ha colpito il suo più recente post "Barcellona". Non mi sono fatto sfuggire l'occasione di fare un mio certo commento che comincia così:

Cara Maria, in te parla la filosofia per aver detto: «Quando si scrive devi dire senza dire, far capire tra le righe: i luoghi, le situazioni, le professioni, i sentimenti.
Quando scrivi una storia la stai raccontando a te stessa.
Quando la riscrivi, il tuo compito principale è togliere tutto quello che non è la storia.».
Si tratta di un ben più alto “scrivere” che è quello in favore della propria vita e altrui. Questo comporta “scrivere” rinunciando a tutto ciò che ci circonda, persino le nostre più care persone. É la base del misticismo che esige l’isolamento.
Sant’Ignazio di Lojola toglieva ai suoi giovani monaci persino il crocifisso. “Rinascere” comporta “morire” alla vita per poi ritrovarla e non perderla più. Ma si arriva a tanto per “chiamata” e per ognuno di noi ce n’è una...
Per il resto vedasi qui.

Le migliori idee vengono di buon mattino.

Salve,
Gaetano

Paola Tassinari ha detto...

Ci piacerebbe farlo col pensiero....... senza lasciare orme dissacranti......non è possibile..... caro Gaetano come sempre hai lasciato parole che meritano riflessioni.........amore ........amicizia.....cogliere il fiore che piace di più......perdere la testa è anche come perdere il lume dell' amore che fa da elmo, allora amore e ragione possono assimilarsi a quel prato fiorito che va solo goduto con la visione.....lascio tutto coi puntini di sospensione perchè sono temi che sfiorano la religione e la castità in questa connessa fin dal tempo delle vestali , su cui riflettere a lungo........ si riallaccia alla risposta che hai dato a Maria con le parole....misticismo....solitudine.......isolamento .........forse nostalgia......saudade.......di quel luogo da cui siamo venuti.....................................oaic.....