mercoledì 2 dicembre 2009

PEOPLE

MARCO

Nel 1975 la scuola era allo sfascio, si imparavano poco i classici, ma si imparava a contestare il potere, si imparava ad essere liberi. 
Tutti i giorni c' era uno sciopero. 
I secchioni tornavano a casa, i contestatori andavano alle assemblee, io me ne andavo al bar ad ascoltare la musica con Katiuscia, Anna e Marco. 
Il nostro obbiettivo era il juke box, 3 canzoni 100 lire, io non mancavo mai di scegliere "Hotel California" degli Eagles. 
"Hotel California"era considerata da Anna e Katiuscia troppo "smielata" ma io e Marco ci guardavamo negli occhi e sognavamo... California... Welcome to the Hotel California... Marco, ma cosa cerca Marco, mi è sempre appiccicato, non sta con gli altri ragazzi, è poetico, cortese, mi ricorda un cavaliere della Tavola Rotonda, un cavaliere senza macchia né paura, sì senza macchia, ma con la paura come la mettiamo? 
Eh, con la paura, siamo messi un po' male, se prende un brutto voto a scuola, Marco piange, le lacrime scivolano grosse e silenziose, suvvia un po' d' amor proprio, più ci rimani male più non farlo vedere, sorridi con sufficienza, non fare vedere quanto ti hanno ferito. 
E con i prepotenti, cosa fa Marco, invece di aiutarmi, devo difendere anche lui, ehi Marco, se ti importunano rispondi con le stesse maniere, qui se sei troppo buono ti deridono. 
Se sei deriso, sei finito. 
Svegliati Marco. 
Marco mi sta attaccato come un francobollo, sono sicura che mi ama, ma non ha il coraggio di farsi avanti, mi guarda con occhi imploranti, ma mai un gesto per farmi capire quanto è innamorato di me. 
Poi un giorno mi dice: "Ti devo parlare da sola, di una cosa molto, ma molto importante per me. Ci vediamo al solito bar da soli. 
Scelgo nel juke box "Hotel California", Marco mi guarda fisso e mi dice:"... io....io... io sono come te, io sono una ragazza come te".
... California.... Welcome to the Hotel California... Marco mi guardava implorante, ed io non capivo niente, cielo come non capivo niente. 
Era il 1975, avevamo quindici anni e tutto ci pareva bello e possibile.
Il racconto è frutto di fantasia. Eventuali somiglianze a fatti realmente accaduti sono puramente casuali.

10 commenti:

Gianna ha detto...

Marco aveva bisogno d'aiuto e chiederlo a una coetanea non è servito granchè.

Gaetano Barbella ha detto...

Cara Paola, mi hai detto nel post precedente, «Gaetano tu hai colto il perchè ho messo questo post. Io non dico prima ciò che penso io di quello che "posto", perchè mi piace rifletterci sopra con chi commenta...». Dunque, anche su MARCO di quest'altro post? soggiungo.
Allora senti la mia versione e poi mi dirai.

Il guaio è che oggi per quanto si dipingono immagini e parole di eccezionale efficacia per comunicare messaggi come la condizione di Marco e della sua amica che "non capiva niente di lui", che sei tu, non se viene a capo. Ma tu soggiungi che era solo il 1975, mentre oggi... sembrerebbe di capire a tanti. Invece chi lo sa... Resta il fatto che tu parli di cose virtuali, che non si possono tradurre nel mondo della realtà, come questo Marco.

Gli alchimisti, a cominciare dal passato remoto, si sono sempre industriati a ricostituire l'Uomo Androgino, quello di prima generazione che la Bibbia ce lo presenta di natura doppia, maschio e femmina, il primo Adamo. Poi venne Eva. In alchimia è chiamato, Rebis ossia due volte re, oppure fratello e sorella, ma anche sposi ermetici. Insomma non si fa che lavorare ai fornelli per giungere alla nozze regali o filosofali di questi due.

Ma bada che stò "raccontando" una realtà che ancora non aveva a che fare con l'uomo delle caverne (e Darwin ha ragione con la sua teoria evoluzionistica). Perciò gli alchinisti parlano di questa realtà e non quella corporea che pure vi deve trovare i giusti "appigli".

E poi un poco alla volta si generò l'umanità frammischiata da fatti spirituali come si racconta nella Bibbia - mettiamo. Ma anche in altri antichi testi sacri. Tant'è che «Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero.». (Genesi 6,1-2) Chiamali come vuoi "i figli Dio", Angeli o extraterrestri, non importa.

L'alchimia oggi è solo una realtà mnemonica di un'epoca che ha quasi esaurito il suo corso. Per quanto ci sia propensione a tenerla in vita a tutti i costi (è la mia opinione).
Dunque Marco può essere visto come un novello Adamo che, a differenza di quello preistorico, di biblica memoria, che si sentiva solo da fare schifo, quest'altro non è così disperato per la stessa causa.
Marco si accompagna con l'amica del cuore, ("tu") e cerca di tradurre l'amicizia in amore, ma non ci riesce. Nell'interiorità c'è una sorta di ambigua sessualità, non tanto diversa da quella androgina ma si è notevolmente evoluta. Come si presentà? In stato di mercurio (l'interiorità) non bestiale come era il progenitore degli alchinisti, bensì con vaghe e confuse fattezze umane inconcepibili.
Tornando a Marco, a differenza del suo preistorico predecessore, Adamo, è un incarnato e a forza di stare con i suoi apparenti simili a lui, che di sesso se ne intendono, impara da "autodidatta" come i terrestri riescono a vivere nei limiti energetici (mangiare, dormire, lavorare, istruirsi e fare sesso ed altro). Un po' come quelli di The Island (ma il casi del film è tutto rose e fiori).
Insomma, forse ne parlerai nei prossimi post, il nostro Marco (che cambierà nome o no, non importa), avendo la capacità di "assorbire" il sapere da chi gli sta intorno, assurgerà al ruolo che occorre per la nuova umanità perché si cominci a "moltiplicare" la sua specie.

A conclusione anch'io dico come te : Il racconto è frutto di fantasia. Eventuali somiglianze a fatti realmente accaduti sono puramente casuali.
Gaetano

giardigno65 ha detto...

volare ancora con le aquile ...

Paola Tassinari ha detto...

Stella......Marco è riuscito a dirlo e non è poco perchè poi riuscirà a dirlo alla famiglia ....
Un beso.

Paola Tassinari ha detto...

Caro Gaetano, fantasia per fantasia Marco ed io ci eravamo già capiti con gli sguardi, io sapevo che non era un maschio, non ne aveva l' impronta, non "toccava", mi aveva stupito perchè mi aveva scelta come clone di "femmina" e perchè quando sei fanciullo non consideri importante certe "devianze" scegli con un altro metodo, scegli con il "tutto", scegli con le "antenne".....il non capire niente era non avere capito a fondo la sofferenza di Marco. Ma io avevo una specie di calamita per chi era in situazioni di inadeguatezza, infatti ero "terribile" ed "indomita", ma questa forza , sforza che ti sforza l' ho persa tutta, la mia alchimia è ritrovarla, come penso che noi occidentali dobbiamo unire la cultura artificiale alla cultura naturale essere cioè uomini responsabili con una valvola di sfogo per allontanare lo stress negativo e ciò non è certamente il sex and city, ma il bambino che è in noi.E Gaetano la fantasia la trovo un' ottima valvola di sfogo......dici che troppa fantasia faccia male?
Un beso.

Paola Tassinari ha detto...

Giardino, o volare con le aquile o nuotare coi pesci, l'importante èèèèèèèè..... boh!
Poi vengo da te a sognare.
Ciao.

pierperrone ha detto...

La donna, le donne, uomini mancati, donne mancate...
donne forti e donne deboli...
E' un racconto di confidenze, di sguardi...
ben colto...
non ho molte parole da aggiungere.
Brava.

Paola Tassinari ha detto...

Grazie Pietro, grazie perchè mi è venuta voglia di scrivere, così.....con leggerezza, così perchè mi va ed i tuoi complimenti mi fanno moooolto picere.
:-)

Unknown ha detto...

Complimenti Paola, hai descritto un dramma, in fondo all'epoca lo era, con una leggerezza poetica che fa solo intravedere, però in fondo lo descrive, il baratro che sta dentro e dietro e davanti a noi. Probabilmente Marco (che nome, eh) vedeva in te la California, siamo noi la California così come apparteniamo a Marco. Un beso

Paola Tassinari ha detto...

Caro Ettore,grazie, veramente grazie perciò ti dico che "Marco", è stato un compagno amorevole per il suo uomo,ha avuto una STORIA D' AMORE di quelle da romanzo, è stato amato tanto perchè lui amava tanto....... e la sua storia d' amore ha "toccato" anche i finti mashilisti psuedo romagnoli.Io credo che ci siano persone che hanno più bisogno d' amore di altre, per il semplice motivo che loro stesse hanno più capacità d' amore.
Un beso a te.